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Ogni volta che lo spread aumenta, salgono i tassi sui nuovi prestiti a famiglie e imprese. È quanto emerge da una analisi della Fabi che ha analizzato l’andamento del differenziale di rendimento tra titoli di Stato italiani e titoli tedeschi dal 2008 al 2019.

«Lo spread fa aumentare i tassi di interesse in quanto aumenta il costo della raccolta delle banche, che hanno circa 400 miliardi di euro di titoli di Stato italiani. Ne consegue che gli istituti di credito spendono di più per acquistare denaro e per finanziarsi: costo di acquisto più alto e conseguentemente prezzo di vendita alla clientela più alto”, ha dichiarato il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, commentando lo studio elaborato della federazione.

Sullo stesso tema si è espresso, oggi durante un momento della giornata conclusiva del Forum Ambrosetti, Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria: “Occorre una linea di direzione chiara nel Paese. Poi, come sempre valuteremo i provvedimenti e non il governo. Aspettiamo che comincino a lavorare e vedremo. Se c’è una linea comune aiuta tutti: la dimensione di relativa tranquillità della politica abbassa lo spread che è una tassa indiretta”.

L’argomento ha tenuto banco nel weekend, anche perché con l’individuazione del nuovo esecutivo Pd-5Stelle, lo spread è sceso a valori sostenibili (venerdì 6 ha chiuso la seduta di borsa a 151 punti base in leggero rialzo), con le parole degli esponenti di Forza Italia, a partire dal deputato Renato Brunetta.

“La recente discesa dello spread e dei rendimenti sui titoli di Stato italiani è sicuramente una forte apertura di credito verso il nuovo esecutivo, ma è un risultato dovuto principalmente allo scampato pericolo avvertito dagli investitori di vedere la Lega di Matteo Salvini, con il suo populismo e antieuropeismo, al governo. Passato il pericolo Lega, i trader hanno festeggiato acquistando in massa btp e azioni italiane. I festeggiamenti, tuttavia, sono forse stati eccessivi e avventati. L’idea, infatti, che via la Lega, via tutti i problemi, è sbagliata”, ha scritto in una nota diramata ieri Renato Brunetta, deputato e responsabile economico di Forza Italia.

“L’economia italiana e la finanza pubblica sono infatti un disastro e per sistemarli occorrerà avere prudenza ed equilibrio nelle scelte di politica economica, orientando le poche risorse a disposizione sugli investimenti pubblici. Purtroppo, leggendo il programma della nuova maggioranza, si avverte l’esatto contrario, ovvero la volontà di praticare la classica politica del tassa e spendi tanto cara ai governi di sinistra, che provocherà un ulteriore aumento di deficit e debito. Sempre che l’Europa lo consenta”, ha concluso Brunetta.

Sorgente: Fabi: ogni volta che lo spread aumenta salgono i tassi sui prestiti – MilanoFinanza.it

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