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Nel centro di Tajoura migranti costretti dai miliziani di Daman a riparare i loro veicoli militari e a pulire e caricare le mitragliatrici sotto la minaccia delle armi: la denuncia ad aprile di Human Rights Watch

Rachele Gonnelli

Il 4 aprile scorso due migranti del centro di Tajoura hanno raccontato a Human Rights Watch di essere stati costretti dai miliziani a riparare i loro veicoli militari e a pulire e caricare le mitragliatrici sotto la minaccia delle armi. Il centro di detenzione per migranti di Tajoura gestito dalla milizia Daman è tristemente noto anche nei rapporti del Consiglio di Sicurezza Onu come uno dei peggiori lager libici. Fondato da un signore della guerra di Tripoli, Haytham al Tajouri, è stato ispezionato da varie organizzazioni umanitarie che hanno accertato come nei locali affollati e senza ventilazione in estate e gelidi d’inverno i migranti siano costretti a vivere in condizioni di degrado assoluto. La responsabile di Msf Uk Vickie Hawkins ha reiterato ieri via Twitter la sua richiesta al governo di Londra perché si ponga fine al sostegno alla Guardia costiera di Tripoli e ai centri di detenzione come Tajoura per le «sconvolgenti violenze e condizioni di violazione dei diritti umani, incluso stupri, torture, malnutrizione, maltrattamenti». Una denuncia già presentata nel settembre 2017, ai tempi della nave Aquarius.

Sorgente: Torture, stupri, scabbia: a Tajoura uno tra i peggiori lager di Tripoli | il manifesto

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