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L’indice Ifo sulla fiducia delle imprese tedesche è sceso a 95,7 a luglio quando gli economisti lo vedevano a 97,1. Per il Flossbach von Storch Institute un’attenta lettura dei dati economici sarebbe un motivo sufficiente perché la Bce agisca preventivamente e sorprenda oggi il mercato con un taglio dei tassi immediato. Euro sempre sulla difensiva. Tasso del Btp decennale sotto l’1,5%. Forti acquisti su Saipem, Juventus, Moncler e Poste

di Francesca Gerosa

I mercati europei restano positivi anche se l’indicatore di fiducia delle imprese è diminuito per il quarto mese consecutivo in Germania a luglio secondo l’istituto di ricerca Ifo. Questo mese l’indice Ifo sulla fiducia delle imprese tedesche si è fermato a 95,7 dal precedente 97,4, oggi rivisto a 97,5. Gli economisti intervistati da Reuters si aspettavano un indicatore di 97,1. L’indicatore relativo alle condizioni attuali si è attestato a 99,4 punti, mentre quello sulle aspettative è a 92,2.

Ora il Dax guadagna lo 0,21%, il Cac40 lo 0,40% e il Ftse100 lo 0,07%. A Piazza Affari l’indice Ftse Mib avanza dello 0,17% a quota 22.117 punti con gli investitori che restano focalizzati sulla riunione odierna della Banca centrale europea e sulle attese in merito al fatto che l’Istituto centrale possa annunciare un prossimo taglio dei tassi, proprio alla luce dell’indebolimento del contesto macro europeo.

Per Agnieszka Gehringer, Senior Research Analyst del Flossbach von Storch Institute, la probabilità implicita del mercato che non si verifichi alcuna variazione dei tassi di interesse è scesa da quasi il 100% prima del discorso di Sintra di Mario Draghi a circa il 55% successivamente, lasciando spazio alla probabilità, residua a suo dire, di una riduzione dei tassi di 10 punti base.

“Questo significa che la maggior parte degli operatori di mercato non si aspetta che la Bce riduca effettivamente i tassi oggi, mentre se lo aspetta per gli incontri successivi del 2019”, ha spiegato Gehringer il quale ritiene, tuttavia, che un’attenta lettura dei dati economici sarebbe un motivo sufficiente perché la Bce agisca preventivamente e sorprenda il mercato con un taglio dei tassi immediato. “In ogni caso, un taglio a sorpresa dei tassi d’interesse è certamente meno doloroso di un aumento dei tassi d’interesse a sorpresa”.

Quanto alla prossima riunione del Fomc del 31 luglio, la probabilità implicita del mercato che non vi sia alcuna variazione dei tassi di interesse ha raggiunto il limite più basso il 18 giugno e vi è rimasta da allora, il che implica che per il mercato è molto probabile che la Fed allenti la propria politica. Tuttavia, gli operatori del mercato sono molto incerti sulla portata delle misure. La probabilità implicita sul mercato di un taglio di 50 punti base del tasso d’interesse alla riunione del Fomc di luglio è stata volatile, oscillando tra lo 0% del 10 luglio e quasi il 40% alla settimana successiva. Anche questo potrebbe riservare una sorpresa.

“Qualunque cosa la Bce e la Fed faranno in materia di tassi d’interesse in occasione delle prossime riunioni, l’efficacia e il margine di manovra sui tassi sono molto limitati”, ha osservato ancora Gehringer. “Le Banche centrali sembrano essere più o meno arrivate a questa conclusione. La Fed sta attualmente rivedendo il proprio quadro di politica monetaria e dovrebbe annunciarne i risultati nella primavera del prossimo anno. La Bce non può permettersi di restare inattiva e molto probabilmente sarà costretta a fare lo stesso. Resta da vedere quanto saranno creative le Banche centrali”, ha concluso il Senior Research Analyst del Flossbach von Storch Institute.

In attesa dell’esito della riunione della Bce e della conferenza stampa di Draghi, il cambio euro/dollaro viaggia a 1,1130 (-0,07%) e lo spread Btp/Bund a 185 punti base con il tasso del Btp decennale sotto l’1,5% all’1,45%. Sul listino milanese si registrano ancora forti acquisti su Saipem  (+2,38%) e Moncler  (+2,44%) sull’onda dei buoni conti, Juventus  (+2,23%) e Poste Italiane  (+1,13%). Deboli le banche, in particolare Bper  (-0,49%), Banco Bpm  (-0,17%), Intesa Sanpaolo  (-0,34%) e Unicredit  (-0,33%). La blue chip più pesante è StM  (-1,22%) dopo il taglio della guidance sui ricavi a fine anno.

Sorgente: L’Ifo cala più del previsto, ma Milano resta in rialzo – MilanoFinanza.it

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