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Dagli Usa dubbi sul sistema penale italiano: “Non lo sentiamo dal 26 luglio”

INVIATO A NEW YORK. «Siamo profondamente preoccupati per nostro figlio. Stiamo pianificando di andare a Roma, appena il dipartimento di Stato ci assicurerà che lo potremo vedere». Contattata via email da La Stampa, la famiglia di Finnegan Elder ha risposto con questo comunicato, inviato a vari media. Le autorità Usa seguono la vicenda, e stanno considerando se presentare una protesta formale, dopo la foto in cui si vede Gabriel Natale Hjorth bendato. Dalle persone che li conoscevano, però, vengono giudizi contraddittori. Alcuni amici dicono di non essere sorpresi dell’arresto, perché erano violenti.

La foto di Gabriel bendato ieri era l’apertura del sito della Cnn, col titolo «scioccante». La vicenda sta generando un’attenzione per l’Italia che non si vedeva negli Usa dai tempi di Amanda Knox, altro caso in cui il nostro sistema era stato sospettato di violare i diritti dell’imputata. La famiglia Elder ieri ci ha inviato questo commento: «Non abbiamo potuto comunicare con nostro figlio dal 26 luglio, quando ci aveva telefonato dalla stazione di polizia. Stiamo lavorando con il dipartimento di Stato, ma i diplomatici non hanno avuto accesso a Finn. Quello che sappiamo finora è che gli è stato assegnato un avvocato d’ufficio per gestire il suo caso».

Quindi Ethan e Leah, genitori del ragazzo, proseguono: «Stiamo pianificando di andare a Roma appena il dipartimento di Stato ci assicurerà che potremo vedere nostro figlio. Siamo anche a conoscenza dei piani per i funerali del carabiniere Rega, e vogliamo essere rispettosi della sua famiglia e dei suoi amici in questo momento devastante». Poi concludono: «Siamo profondamente preoccupati per nostro figlio, come lo sarebbe ogni genitore, e rincuorati dalle espressioni di simpatia e di sostegno dei nostri amici e vicini».

Off the record, i genitori spiegano che Finnegan non ha ancora visto nessuno che parli inglese, dialogando con l’avvocato attraverso un interprete. Sono molto preoccupati perché considerano il sistema legale italiano confuso, e il loro primo scrupolo è garantire che il figlio abbia un buon rappresentante e sappia cosa sta firmando.

Gabriel Natale Hjorth ha la doppia cittadinanza italiana e americana. Suo padre si chiama Fabrizio Natale e lavora nel campo finanziario per il Washington State Investment Board. La madre, Heidi Hjorth, è invece un’agente immobiliare per Sotheby’s nella ricca Marin County, dove possiede diverse proprietà. Gli Elder vivono nel Sunset District di San Francisco, in una casa valutata 1,4 milioni di dollari con la Mercedes in garage. Lui andava alla costosa scuola Sacred Heart Cathedral, dove giocava a football, ma sarebbe stato costretto a trasferirsi alla Tamalpais High School dopo una rissa. Su Instagram Finn si definiva “Re del Nulla” e scriveva: «La morte è garantita, la vita no».

A Tamalpais aveva incontrato Gabriel. Parlando con il giornalista Da Lin della tv locale KPIX 5 News, il compagno di scuola Tommy Flynn ha detto: «Ho sempre saputo che era un cattivo ragazzo. È conosciuto come un delinquente, un violento, uno che picchiava gli altri».

Sorgente: La preoccupazione della famiglia del ragazzo indagato: “Nessuno parla in inglese con nostro figlio” – La Stampa

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