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Borse europee poco mosse tra scambi sottili tipici del periodo estivo e in un clima di grande cautela in vista delle prossime decisioni chiave di politica monetaria. In attesa dell’incontro tra il premier, Conte, e i ministri competenti sulle autonomie, lo spread Btp/Bund scende. Il prezzo del petrolio sale, risentendo delle tensioni nel Golfo Persico. Bene Eni, Saipem e Tenaris e tra le banche Ubi | Borse Ue, atteso avvio debole in vista di Bce e Fed

di Francesca Gerosa

Borse europee poco mosse in avvio di seduta tra scambi sottili tipici del periodo estivo e in un clima di grande cautela in vista delle prossime decisioni chiave di politica monetaria. Gli investitori hanno riposizionato le attese su un taglio di un solo quarto di punto da parte della Fed nel consiglio che si chiude mercoledì sera.

La “colomba” James Bullard, a capo della Federal Reserve di St. Louis, resta, infatti, convinto che a fine mese la Banca centrale americana debba tagliare i tassi di 25 punti base. Tuttavia, ha escluso che un tale taglio “preventivo” apra la strada a un ciclo accomodante. Il membro votante del Federal Open Market Committee ha spiegato che una riduzione del costo del denaro aiuterebbe a mantenere accomodanti le condizioni finanziarie. Con quel taglio, lui si aspetta “esiti positivi”.

Mentre giovedì si terrà il meeting della Bce con il mercato che si aspetta un taglio dei tassi a breve. Infatti, secondo un sondaggio Reuters, pubblicato la scorsa settimana, Francoforte effettuerà un taglio di 10 punti base del tasso di deposito a settembre. Intanto il dollaro rimbalza (cross euro/dollaro a 1,1219, +0,06%) in seguito alle parole dei membri del Fomc, comunque dovrebbe continuare a rimanere debole in vista della riunione di fine luglio. Gli esperti di Cba si aspettano che la Banca centrale americana si unirà al coro di altri Istituti a livello globale e attuerà un taglio di 25 punti base il 31 luglio e altre due riduzioni di un quarto di punto percentuale entro la fine dell’anno e una all’inizio del prossimo anno.

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha dichiarato che “a causa delle riflessioni errate della Fed, paghiamo tassi d’interesse molto più alti rispetto ad altri Paesi, che non sono alla nostra altezza economicamente”. Invece la sterlina tratta a 1,2505 (+0,2%) nei confronti del biglietto verde dopo che Philip Hammond ha annunciato che presenterà le proprie dimissioni nel caso in cui Boris Johnson diventerà primo ministro, in quanto fortemente contrario a una Brexit senza accordo.

In attesa dell’incontro tra il premier, Giuseppe Conte, e i ministri competenti sulle autonomie, lo spread Btp/Bund cala a 190 punti base con i rendimenti dei Btp a 10 anni che si moderano all’1,60%. In arrivo, segnala l’agenzia Reuters, domani sera a mercato chiuso l’annuncio della prima asta italiana di fine mese, con l’ufficio studi di Unicredit  che prevede massimi 2,5 miliardi della riapertura del Ctz giugno 2021 e le riaperture degli indicizzati maggio 2023 e maggio 2028 fino a 1,35 miliardi.

Intanto il prezzo del petrolio sale, risentendo delle tensioni nel Golfo Persico. Il Brent, il greggio di riferimento del mare del nord, guadagna l’1,44% e si porta a quota 63,37 dollari. Il Wti sale dello 0,95% a 56,16 dollari. La premier britannica dimissionaria, Theresa May, presiederà oggi un vertice interministeriale d’urgenza sulla petroliera battente bandiera britannica sequestrata nello stretto di Hormuz e farà il punto della situazione: la priorità è trovare “un mezzo per smorzare la situazione”, secondo il ministro degli Esteri, Jeremy Hunt.

Secondo Downing Street la premier, che lascerà il suo incarico mercoledì, quando sarà annunciato il suo successore, affronterà il tema del “della sicurezza per la navigazione nel Golfo”. La petroliera Stena Impero, di proprietà di un armatore svedese, è stata confiscata dai Guardiani della Rivoluzione venerdì “per non aver rispettato il codice marittimo internazionale”.

Di riflesso al rialzo del prezzo del greggio a Piazza Affari, dove l’indice Ftse Mib si apprezza dello 0,22% a 21.689 punti, Eni  guadagna lo 0,82% a 14,33 euro, Saipem  l’1,39% a 4,31 euro e Tenaris  l’1,08% a 11,27 euro. Tra gli energetici stona Enel  (-1,37% a 6,202 euro) che stacca il saldo del dividendo sul bilancio 2018 (0,14 euro da aggiungere all’acconto dello stesso importo già pagato a inizio anno). In calo dello 0,35% a 8,505 euro anche Campari  che sabato ha annunciato di aver avviato una negoziazione esclusiva con la società Financière Chevrillon e un gruppo di azionisti di minoranza, riconoscendo agli stessi in tale contesto una put option, con l’obiettivo di acquisire la società francese Rhumantilles, proprietaria del 96,5% della società Bellonnie & Bourdillon Successeurs con sede in Martinica.

Tra le banche, Ubi, che ha ceduto circa 900 milioni lordi di posizioni in sofferenza, di cui 157 milioni factoring e circa 740 milioni leasing, si attesta a quota 2,505 euro (+1,25%). L’impatto complessivo delle due operazioni sul conto economico del secondo trimestre dell’anno sarà pari a circa 104 milioni lordi (circa 70 milioni netti) da contabilizzarsi alla voce “rettifiche su crediti”. A livello di Cet1 ratio, tale impatto verrà sostanzialmente compensato, quando tutte le vendite saranno perfezionate, dalla riduzione degli asset ponderati per il rischio (-450 milioni). Tra le altre banche si registra qualche acquisto su Unicredit  (+0,62% a 11,29 euro) e su Bper  (+0,43% a 3,76 euro). Fanno meglio tra gli assicurativi Unipol (+1,81% a 4,609 euro) e UnipolSai  (+1,19% a 2,376 euro).

Mentre Fca  scambia a quota 12,022 euro (+0,13%) dopo che venerdì scorso Credit Agricole  Consumer Finance e Fiat Chrysler  Automobiles Italy hanno raggiunto un accordo per prolungare fino al 31 dicembre 2024 la loro joint venture paritetica in Fca  Bank, società specializzata nelle soluzioni finanziarie per il settore automotive. I termini dell’accordo consentiranno a Fca  Bank “di ampliare l’offerta di noleggio e di mobilità innovativa con l’obiettivo di completare la propria gamma di prodotto”.

Fuori dal listino principale, TerniEnergia  passa di mano a 0,40 euro (+1,54%) dopo che la digital company del gruppo, Softeco, ha ottenuto una commessa da Enav  (-0,46% a 4,98 euro), la società che gestisce il traffico aereo civile in Italia, per la fornitura di una piattaforma dedicata all’analisi dei dati di consumo dei singoli siti in cui l’energia elettrica viene consegnata al cliente (POD) e di quelli di costo connessi al contratto stipulato con i fornitori di energia. Invece per quanto riguarda Banca Ifis  (+0,23% a 13,29 euro) Fitch ha confermato il long-term issuer Default rating pari a BB+ con un outlook stabile e Dimensional Fund Advisors ha annunciato di detenere il 5% del capitale di Cattolica Assicurazioni (+0,06% a 7,92 euro).

Sorgente: I petroliferi sostengono Milano in attesa di Fed e Bce – MilanoFinanza.it

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