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Dal Mar Egeo spunta un’isolotto a gradoni molto speciale. Siamo ad appena 90 metri dalla costa dell’isola di Keros, nelle Cicladi, tanto che questo sperone di roccia piramidale non è nient’altro che un promontorio dell’isola accanto. Ma i 150 metri di Dhaskalio sono molto più speciali di tutto quello che li circonda: fra i suoi sentieri sono stati ritrovati i resti di un grande insediamento dell’età del bronzo e una serie di laboratori di lavorazione dei metalli risalenti al 2500 avanti Cristo.

Sul mistero stanno indagando i ricercatori dell’Università di Cambridge, che hanno svelato le prime scoperte all’inizio del 2018. Ma le ricerche stanno proseguendo, svelando nuovi incredibili risvolti e usanze della misteriosa civiltà che la frequentava, decisamente più avanzata di quelle delle terre vicine.

4600 anni fa Dhaskalio non era un’isola. Ed era stata scelta come un insediamento forse proprio per la sua forma: la sua naturale conformazione a piramide è stata modificata con delle costruzioni a gradoni che hanno reso l’isola molto simile alle tombe di Saqqara. Ma è sul suo apice che si nascondono i segreti, non al suo interno.

Su Dhaskalio i ricercatori hanno trovato una serie di edifici, scale, mura e un sistema di drenaggio, ovvero prove di «sofisticati» insediamenti urbani. Molte delle strutture sono di marmo, importato appositamente dall’isola di Naxos per creare i suoi gradoni bianchi. E gli archeologi hanno trovato anche alcuni calchi utilizzati per creare una varietà di strumenti di metallo, come asce, punte di lancia e pugnali, oltre a scorie di rame e frammenti di ceramica. Antichi strumenti, decisamente avanzati per l’epoca a cui risalgono.

Oltre ai due laboratori metallurgici, gli archeologi hanno rinvenuto un antico santuario con sculture in marmo, ceramiche e icone che mostrano raffigurazioni di persone con le braccia incrociate: gli esperti pensano che questi oggetti siano stati fabbricati e intenzionalmente rotti su altre isole prima di essere trasportati a Keros e depositati vicino al santuario.

Una sorta di rito, di cui non si sa molto di più, se non che si è ripetuto per circa 400 anni prima di essere abbandonato. E anche se chi visse a Dhaskalio e praticava questi riti resta tutt’ora un mistero, l’abbandono del santuario e dei laboratori potrebbe essere un’importante prova di un evento sconvolgente, magari proprio quello che ha trasformato il promontorio in un’isola, facendo sì che l’acqua isolasse e preservasse fino a noi i laboratori così come il santuario.

 

Sorgente: Armi e sconosciuti riti propiziatori: ecco i misteri dell’isolotto a forma di piramide delle Cicladi – La Stampa

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