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Ma il premier Conte, che annuncia per lunedì un vertice a tre con Di Maio e Salvini in vista del CdM di martedì, osserva che è un’iniziativa che presenta ‘diverse criticità’

08 giugno 2019 Altolà del Tesoro sui minibot. La Lega insiste sulla possibilità di ricorrere a questi titoli per pagare i debiti della Pubblica amministrazione, ma il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, li boccia. “E’ una cosa che sta nel loro programma: il ministero dell’Economia ha girato un parere negativo”, afferma a margine del G20 finanziario di Fukuoka, in Giappone. Tria condivide il giudizio espresso dal presidente della Bce, Mario Draghi, e spiega: “Penso che in una interpretazione, quella del debito, non servono. Nell’altra”, ossia come valuta alternativa, “ovviamente si fanno i trattati”. In un Paese che deve fare i conti con un alto debito pubblico e la mina di una procedura di infrazione, la questione non è di poco conto, anche nell’ambito degli stessi rapporti con l’Ue. Conte: sui minibot criticità Giuseppe Conte in un colloquio col Fatto Quotidiano, riguardo alla questione Minibot, osserva che “è una iniziativa parlamentare che non ho ancora discusso con i promotori della Lega, ma da giurista mi sembra evidente che presenta diverse criticità”. Salvini: su Minibot si può discutere, ma debiti P.A. vanno pagati “Sullo strumento” dei minibot “si può discutere, è una proposta, ma sul fatto che sia urgente pagare le decine di miliardi di euro di arretrati e di debiti che la Pubblica Amministrazione ha nei confronti di imprese e famiglie (debiti risalenti a governi e anni precedenti) deve essere chiaro a tutti, in primis al ministro dell’Economia. È una questione di giustizia”. Lo afferma il leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini. Di Maio: se Tria dice no, trovi soluzione per debiti P.A. Luigi Di Maio intima al ministro del Tesoro di trovare “soluzioni” alla questione del pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione verso le imprese, stante la bocciatura – da parte del ministro Giovanni Tria – dei minibot. “Questa storia dei minibot – scrive il capo politico del MoVimento Cinque Stelle in un post su Facebook – sta diventando paradossale. Se c’è una proposta per accelerare il pagamento dei debiti commerciali della pubblica amministrazione si discuta. Ci sono migliaia di aziende che aspettano ancora di essere pagate dallo Stato e non è accettabile. Anche perché, quando è un privato a non onorare i pagamenti, poi ne fa le spese, quindi non vedo perché lo Stato se ne debba approfittare”. Prosegue Di Maio: “Il Mef dice che sono inutili e che è sufficiente pagare le imprese, allora lo faccia. O che studi un piano per iniziarlo a fare! Perché qui stanno sempre tutti zitti, fermi, immobili, poi appena qualcuno propone qualcosa si svegliano e dicono ‘ah, no, non si può fare’. Se lo strumento per pagare le imprese non è il minibot, il Mef ne trovi un altro. Ma lo trovi, perché il punto sono le soluzioni, non le polemiche, né le presunte ragioni dei singoli. Ripeto, una parola: soluzioni!”. Il no di Zingaretti “Caro Salvini, è giusto che il governo paghi i debiti della Pubblica Amministrazione. Ma con i soldi, non con le patacche come i minibot”. Lo scrive su Twitter il segretario Pd, Nicola Zingaretti. Giorgetti tiene il punto Dal convegno dei Giovani imprenditori di Confindustria a Rapallo, il leghista e sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, intanto chiarisce che i minibot “non sono né l’anticamera dell’uscita dall’Europa né dall’euro”. Sono “semplicemente un tentativo di risolvere un problema”, il debito della Pubblica amministrazione, “che non abbiamo creato noi”, tiene a sottolineare. Non manca di tornare sul paragone usato dagli stessi imprenditori tra i minibot ed i soldi del Monopoli. Mentre il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, dallo stesso convegno, rimarca che “non è opportuno aumentare il debito” pubblico italiano. “Al Monopoli giocavo anche io da piccolo: si gioca minimo in due e fino a sei, ho studiato bene le regole, e se dai fiducia alla moneta, questa acquista valore”, afferma Giorgetti parlando dal palco. E comunque, sottolinea, non è una proposta “imprudente”, ma “è evidente che sia da discutere e da condividere”. Il tema scalda anche la politica, con la leder di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni che invita Tria a ”trovare i soldi per i debiti della P.a” e la presidentessa dei deputati di Forza Italia, Mariastella Gelmini che chiede al governo di chiarire e ammonisce sul pericolo che potrebbero rappresentare i Minibot. Giorgetti risponde anche ad un altro richiamo di Confindustria, ripreso dai Giovani imprenditori, convinta che si debba evitare una guerra con le istituzioni europee: “Non dobbiamo fare uno scontro contro l’Europa, ma portare lo scontro all’interno dell’Europa”, difendendo gli interessi nazionali, come fanno altri Paesi, a partire dalla Germania e dalla Francia, dice il sottosegretario richiamando al riguardo l’ultimo caso delle mancate nozze tra Fca e Renault. Resta aperta la questione di un commissario italiano a Bruxelles: “Possiamo rivendicarlo. L’Italia è un grande Paese, non ci dobbiamo piangere addosso”, afferma ancora Giorgetti (sul cui stesso nome potrebbe ricadere una proposta). L’interesse dell’Italia è comunque di avere un commissario in materie economiche (“e non in filosofia applicata”), alla Concorrenza o all’Industria, entrambe “figure interessanti”. Su questo punto è forte il pressing anche degli imprenditori: “Non vorremmo che per qualche decimale di flessibilità e con la scusa della procedura di infrazione, l’Italia non abbia, non ambisca ad un commissario di rango, di primo livello all’interno dell’Ue”, che è “una priorità”, avverte Boccia. “Non facciamoci mettere all’angolo” dalla procedura di infrazione, rimarca, che “non è nell’interesse nazionale”. Le altre priorità per il Paese restano le immutate: aumentare la crescita e ridurre il debito e il deficit, far partire i cantieri e puntare ad una “visione di sviluppo più ampia” per l’Italia: è quest’ultima la “sfida alla politica” che rilancia. come passaggio successivo rispetto al contratto di governo. L’idea di un Patto per la crescita, lanciata dall’assemblea annuale, “non è stata colta. Se avessimo la consapevolezza del momento delicato che viviamo, dovremmo recuperare quel senso e quello spirito di comunità. Noi lo abbiamo fatto nel Patto della fabbrica con Cgil, Cisl e Uil”. Perché in momenti così, ammonisce Boccia, “la parti si compattano e non si dividono”. Intanto l’ex ministro Padoan in una dichiarazione stronca i minibot: “Sono illegali e dannosi: sono illegali perché non si può avere una doppia moneta e sono dannosi perché creano debito e alimentano l’illusione che ci possano essere delle scorciatoie per ripagare i debiti verso i fornitori”, sottolinea. Per smaltire gli arretrati non pagati “ci sono gli strumenti tradizionali che vanno usati meglio”, dice Padoan, indicando per esempio la possibilità di introdurre incentivi più forti per gli enti locali che indirizzano le risorse a saldare questi pagamenti. Quanto al voto bipartisan alla Camera sui mini bot, infine l’ex ministro chiarisce: “c’è stato errore tecnico da parte del gruppo del Pd, la nostra posizione su questo strumento è chiara”.

Sorgente: Stop di Tria ai Minibot Giorgetti: non è uscita da euro – Rai News

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