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Con un sordo boato, la dinamite e il plastico collocati su piloni e stralli delle pile 10 e 11 dell’ex viadotto Morandi hanno fatto collassare la struttura alle 9:37 del 28 giugno 2019. Forte emozione da parte del sindaco Marco Bucci che con il governatore Giovanni Toti e i ministri dell’Interno Matteo Salvini, dello sviluppo economico Luigi Di Maio e della Difesa Elisabetta Trenta ha assistito all’implosione controllata. Le operazioni di “implosione controllata”, guidata dall’esperto esplosivista Danilo Coppe sono avvenute nel rispetto dei modi e dei tempi annunciati. A 11 mesi dalla tragedia che ha sconvolto Genova, nella zona est del cantiere lungo il Polcevera può definitivamente partire la ricostruzione.

VIDEO L’esplosione e poi un lungo applauso

 

 

VIDEO Ecco perché c’è stato un ritardo di 30 minutiCONTROLLO ARIA – È in corso la prima fase di monitoraggio delle polveri grazie alle centraline installate da Arpal e Asl3 e da quelle di “Che aria che tira” allestite in collaborazione con L’ecoistituto Re-Ge. Le centraline dopo cinque minuti dall’esplosione hanno registrato il passaggio rapido delle polveri: alle 10.16 i valori sono ritornati uguali a quelli prima dell’esplosione. Alle 9.20 – 18 minuti prima dell’esplosione – il vento ha girato da sud sud ovest portando le polveri verso la collina. La concentrazione massima è stata registrata vicino a via Fillak con Pm10 e Pm2,5 a 769 e 172 microgrammi per metro cubo

MACERIE – È in corso anche la ricognizione degli esplosivisti della Siag e del Col Moschin sulle macerie delle pile 10 e 11 di Ponte Morandi per controllare che tutte le microcariche siano esplose. «La sequenza di demolizione è stata completata con successo», ha detto il colonnello Juri Grossi, comandante degli Incursori del Col Moschin, al termine delle operazioni di abbattimento delle pile

Ultimo aggiornamento: 11:57

Sorgente: Genova, demolito il Ponte Morandi: non esiste più

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