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(NdR e un po vecchio ma per capire meglio la situazione )

Claudio Messora torna a intervistare Claudio Borghi (dopo il mitico primo video del 2012 che ha superato il mezzo milione di visualizzazioni), nel frattempo divenuto segretario economico della Lega Nord e dunque candidato in pectore a realizzare quell’uscita dall’euro profetizzata cinque fa su Byoblu.com,

Claudio Borghi, bentornato su Byoblu dopo cinque anni dal nostro mitico primo video “Come si esce dall’Euro”, che su YouTube ormai ha già raggiunto quasi mezzo milione di visualizzazioni. Era un periodo storico in cui soltanto a nominare questa ipotesi si veniva giudicati “pazzi”. Nel frattempo sono cambiati scenari politici, sono cambiati i giornali, gli editorialisti hanno cominciato timidamente a pubblicare articoli di critica all’euro anche sul Corriere delle Sera… A distanza di cinque anni da quel video, quei ragionamenti che facevamo sono ancora validi?

Innanzitutto diciamo che se siamo qui a parlarne adesso, dopo cinque anni, e sono argomenti attuali, significa che erano corretti. Perché se il punto fosse stato quello di convincere qualcuno che il cielo è arancione, potevi farlo una volta e poi non valeva più. Invece, diciamo che la prova della bontà di quanto detto in quel video tecnico di un’ora non è tanto nella sua popolarità, ma nella sua capacità di toccare argomenti che con il tempo hanno generato un dibattito comune diffuso. Questa è la prova di quanto fosse corretto e all’avanguardia.

Dopo cinque anni, volendo contestualizzarlo agli avvenimenti successivi, sicuramente in quel video qualcosa di sbagliato c’era. È stata sottostimata la capacità di resistenza del sistema, che ha messo in atto delle forze potentissime, in parte anche scoprendosi. Vale a dire: per tenere il sistema hanno dovuto mostrare alcune carte. Il problema è che adesso – con le carte in tavola – diventa più semplice per molti capire. Quindi si sono salvati al momento, ma le domande che la gente comincia a porsi riguardo a “questa cosa misteriosa“ che è la natura della creazione della moneta e la funzione della Banca Centrale stanno diventando sempre più pressanti. Tutte cose di cui chi  beneficia dei frutti preferiva non parlare. Preferiva che la gente pensasse che le cose succedono così perché in realtà è normale.

Anche ieri mi sono sentito l’audizione di Mario Draghi al Parlamento europeo e la qualità delle domande che gli venivano rivolte è sideralmente diversa rispetto al passato, dove proprio certi temi non venivano toccati. Adesso le domande sono precise e lui si deve rifugiare in giri di parole, in “dico/non dico“, in “Mah! Sì, vedremo” e così via. Quindi io penso che alla fine sia giusto che le cose debbano maturare nel tempo corretto e non è giusto imporre ai cittadini un qualcosa perché “Noi lo sappiamo e loro no, ma fidatevi“. È giusto che ci sia la consapevolezza che matura su come funziona il nostro sistema economico e una volta che i cittadini sono consci e consapevoli, poi ci sarà il movimento spontaneo e democratico per riuscire a ottenere il risultato. E quindi il tuo lavoro è eccellente da questo punto di vista, perché stiamo andando proprio a spiegare ai cittadini delle cose che in tanti – io per primo, prima di rendermi conto che mancavano le basi – si davano per scontate. Invece così non è. Quindi, la differenza da cinque anni a questa parte è che c’è molta più consapevolezza che sta cominciando a emergere nella gente, però non si riesce a gestire questo potere finanziario che si sta arroccando sempre di più, in modo sempre più forte. E la cosa diventa sempre più difficile da scardinare senza danni.

Supponiamo che si voglia uscire dall’Euro. Chiaramente l’unica strategia da attuare è quella di farlo nel minor tempo possibile perché altrimenti – come tu m’insegni – i “mercati” reagirebbero. Tuttavia appare difficile, perché ci dovrebbe essere una lunga campagna elettorale focalizzata sul tema dell’uscita dall’euro. Se anche vincesse una forza che abbia al primo punto questo programma, Mattarella dovrebbe darle l’incarico di formare un Governo, e la vedo dura. Se anche lo facesse, il decreto di uscita da parte del Governo dovrebbe essere controfirmato dal Presidente della Repubblica, che sicuramente (visto che ospita la Trilaterale al Quirinale e che si può inserire nelle file del “più Europa”, avrebbe da ridire. Insomma, la mia sgradevole sensazione è che abbandonare l’euro, nel concreto, sia molto difficile, escludendo chiaramente una rivoluzione.

Ovviamente è sei anni che sto pensando a come pianificare l’uscita dall’Euro, quindi ho lo scenario abbastanza chiaro in mente.

Sorgente: COME VI PORTERÒ FUORI DALL’ EURO – Claudio Borghi | ByoBlu – Il video blog di Claudio Messora

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