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A due giorni dal voto europeo continua il botta e risposta a distanza tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini. “Noi vogliamo andare avanti e anche fare argine a certe idee strampalate della Lega” come sul convegno di Verona o le armi – attacca Di Maio a ‘Otto e mezzo’ – o a proposte fuori contratto fatte in modo sleale. Io mi auguro che da lunedì i leghisti lavorino di più. Credo ci sia stato in queste settimane un atteggiamento, da parte della Lega, di accusa dei ministri 5 stelle ma loro non hanno seguito quei dossier”, come le infrastrutture. “Certo se c’era a seguire il dossier infrastrutture c’era Siri…” prosegue Di Maio. Poi, quando gli viene chiesto se la Lega potrebbe aprire una crisi dopo il voto, replica: “Se c’è chi pensa alla crisi dopo il voto, lo deve dire sabato e non lunedì”. Il leader pentastellato non risparmia stilettate: “Sono settimane che Salvini continua a fare la vittima dicendo che lo insulto, mentre sono i suoi a minacciare la crisi di governo ogni giorno – spiega -. Nessuno lo ha mai insultato, abbiamo risposto quando andava a Verona con quelli che dicono che la donna deve stare a casa a pulire, oppure quando voleva tenersi stretto un indagato per corruzione, oppure quando ha chiesto di abolire il reato di abuso di ufficio, il che spalancherebbe le porte ai raccomandati”.

Il discorso è semplice – prosegue il leader M5S – se tu offendi il mio Paese e la nostra cultura io il mio Paese lo difendo. La lotta alla corruzione è un valore non un insulto. Se ci si attiene al contratto lavoriamo tutti serenamente”. Quanto a un eventuale sorpasso della Lega su M5S, “lo decideranno gli italiani – chiosa -. Noi siamo sempre stati sfavoriti e abbiamo sempre sorpreso alle elezioni”.

Secca la replica di Salvini, che ospite a ‘Corriere Live’ non usa giri di parole: “Faccio conto che da lunedì Di Maio la smetta di insultare, sta dicendo quello che sta dicendo perché è in campagna elettorale – tuona il ministro dell’Interno -. C’è una manovra da fare. Che i toni tornino civili e costruttivi”. Mi sento tradito da Di Maio? “No – rimarca Salvini – rimane il buon lavoro fatto insieme ni nove mesi, e non quello che è successo nell’ultimo mese”.

Lo scontro tra i due vicepremier era andato in scena già nel primo pomeriggio con Di Maio ospite ad ‘Agorà’ che aveva sottolineato: “Non ho mai capito perché le elezioni europee dovrebbero cambiare la composizione del Parlamento italiano. Noi non sappiamo quale sarà il risultato” del voto di domenica, “decideranno gli italiani. Quello che so io – ha rimarcato il titolare del Mise – è che il M5S ha il 36% del Parlamento italiano, abbiamo la maggioranza assoluta del Cdm e così rimarrà. Non ho intenzione di parlare di poltrone lunedì”.

E Salvini aveva replicato: “Stamattina ho sentito Zaia che è giustamente arrabbiatissimo perché un ministro dei 5 Stelle è andato in Veneto e ha fatto bloccare i cantieri della Pedemontana. Arriva uno da Roma e dice ‘no, fermi tutti’. Io sono stufo di quelli che dicono solo no. Io vi chiedo un voto per il sì. Un sì anche per l’autonomia perchè non può arrivare un burocrate da Roma e decidere” spiega Salvini da Verbania.

Da lunedì spero che torni il sereno“, conclude intervenendo a Tribù, su SkyTg24, e “se grandina apriremo l’ombrello”. “Io chiedo il voto per cambiare l’Europa, se la Lega uscirà forte e qualcuno perderà terreno allora le nostre idee avranno più forza, come anche il tema dell’autonomia”, dice ancora Salvini, rispondendo a una domanda su un eventuale rimpasto nell’esecutivo dopo la tornata elettorale.

Sorgente: Rush finale tra le polemiche

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