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Si chiamano “Nonne contro la destra”, Omas Gegen Rechts in tedesco. Dall’Austria lanciano la sfida alla rinascita dell’estrema destra nel cuore dell’Europa.

Si chiamano “Nonne contro la destra”, Omas Gegen Rechts in tedesco, e in molti casi sono nonne davvero, visto che viaggiano intorno ai 70 anni. Forti di una memoria storica con radici autobiografiche – i racconti dei genitori testimoni diretti della guerra e del nazismo – dall’Austria lanciano la sfida alla rinascita dell’estrema destra nel cuore dell’Europa.

Da gruppo su Facebook a piattaforma internazionale
L’associazione non è nuova e ha radici locali, anche se ha fatto da poco un salto di qualità. Nacque come gruppo su Facebook nel novembre 2017 su iniziativa di Monika Salzer, pastore protestante in pensione oggi 71enne, come reazione preoccupata all’eventualità, poi concretizzatasi, di un governo di coalizione di cui facesse parte la destra populista dell’Fpö, il Partito della libertà di Heinz-Christian Strache, fondato negli anni Cinquanta da nazionalisti e pangermanisti. In realtà non è la prima volta che accade: già nel 2000 l’Fpö, allora guidato da Jörg Haider, entrò in un governo guidato dai Popolari, come quello odierno di Sebastian Kurz; allora però ci fu una vera e propria levata di scudi, con proteste di piazza in Austria e nelle cancellerie d’Europa.

Questa volta invece l’insediamento del governo nero-blu, nel dicembre 2017, non ha suscitato reazioni così vivaci. Sebbene le polemiche non manchino, come quella vibrante di pochi giorni fa per una poesia firmata dal vicesindaco Fpö della cittadina di Braunau am Inn (luogo di nascita di Adolf Hitler), poi costretto alle dimissioni, in cui i migranti venivano paragonati ai topi, neanche troppo implicitamente.

Di qui la mobilitazione delle “nonne”, attraverso manifestazioni di piazza divenute dall’ottobre scorso settimanali, ogni giovedì. E il movimento è cresciuto nel tempo di numero – i membri del gruppo, poi divenuto associazione, sono circa 300, i follower migliaia – e orizzonti, al punto da diventare piattaforma civica internazionale, con un sito internet in inglese e una risoluzione fondativa, adottata all’assemblea generale del 16 marzo scorso.

Il manifesto programmatico
«Il nostro obiettivo – si legge sul sito internazionale – è influenzare il discorso politico permettendo alle donne più anziane , le cosiddette “nonne”, di fare sentire la loro voce sulle questioni che rappresentano per noi una minaccia in tutta Europa». Non serve essere nonna- si precisa – per unirsi all’associazione, visto che i temi sono trasversali e riguardano tutti, donne e uomini, giovani e vecchi. Le “nonne” tuttavia, sottolineano di potersi avvalere di molto tempo – non lavorano più, i figli sono grandi – e di un’esperienza per così dire privilegiata sulle minacce dello scorso secolo che rischiano di riemergere in questo: fascismo, antisemitismo, razzismo e misoginia.
C’è anche un piccolo manifesto programmatico per l’Europa, gli obiettivi per i quali l’associazione intende battersi: impegno per la democrazia in Europa e nel mondo, consapevolezza dei pericoli delle strutture totalitarie e delle democrazie illiberali, rifiuto del razzismo e dell’antisemitismo, richiesta di condizioni di vita decenti per tutti, lotta contro l’influenza degli interessi spietati del capitalismo, giusto equilibrio tra Paesi ricchi e Paesi poveri, sostegno alle battaglie per la difesa del clima.

Altolà ai partiti
A chi volesse dare però una connotazione di schieramento politico troppo marcata le ”nonne” austriache sono pronte a replicare: «L’associazione – si legge – mantiene equidistanza assoluta da tutti i partiti. Questo significa che l’attività di partito svolta in nome dell’associazione non è compatibile con gli obiettivi di questa piattaforma». Il monito è chiaro e ricorda per certi versi quello dei Gilet gialli francesi: nessun partito si affretti a mettere il cappello sul movimento. Del resto un cappello le “nonne” già ce l’hanno: è quello fatto a mano indossato nelle proteste di piazza, ispirato da quelli rosa sfoggiati durante la Marcia delle donne negli Stati Uniti del 2017.
Ma i colori sono i più diversi e iniziano a infastidire i vertici dell’Fpö, come suggeriscono le recenti dichiarazioni tenute a un raduno politico a Ried dal leader del partito e vice cancelliere, Heinz-Christian Strache: «Questa settimana – ha tuonato – vedremo di nuovo le cosiddette dimostrazioni del giovedì e le “Nonne contro la destra”. Possono marciare in tondo finché vogliono, finche non saranno stordite più di quanto già non siano, fino a cadere per terra”.
Voleva essere un segno di disprezzo, ha dato all’associazione una visibilità finora mai avuta.

Sorgente: Le nonne austriache sfidano le destre in Europa – Il Sole 24 ORE

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