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Bruxelles, 2 mag. (askanews) – Un rapporto su “Libertà di Espressione nel 2018”, pubblicato oggi a Strasbuergo dalla Direzione Generale sui Diritti Umani e lo Stato di Diritto del Consiglio d’Europa, punta il dito contro due episodi di pressioni politiche sulla stampa che hanno visto protagonista il vicepremier italiano Luigi Di Maio, nel settembre e nel novembre scorsi. “In Italia – si legge a pag. 14 del rapporto del Consiglio d’Europa, da non confondere con le istituzioni Ue -, il vicepremier e leader del Movimento Cinque Stelle”, Luigi Di Maio, “ha chiesto alle società pubbliche di non fare pubblicità su certi giornali, e ha annunciato piani per ‘una riduzione dei contributi pubblici indiretti’ ai media nel bilancio 2019. Nel novembre 2018, ha pubblicato un post sui social media contenente un linguaggio offensivo nei confronti di giornalisti italiani, prospettando inoltre nuove restrizioni giuridiche sugli editori”.Il brano fa parte del capitolo dedicato alla “indipendenza dei media”, ed è introdotto da una frase in cui si afferma che “le pressioni finanziarie, il favoritismo e altre forme di manipolazione indiretta dei media possono essere museruole altrettanto insidiose” che le misure dirette di chiusura delle testate, confisca dei loro beni e licenziamenti dei giornalisti, (come quelle attuate in particolare in Turchia dopo il golpe fallito del luglio 2016), “e sono sempre più utilizzati da politici di ogni colore”.Il rapporto presenta, come spiega il suo sottotitolo, una “valutazione dello stato della libertà di espressione negli Stati membri, basata sui risultati dei meccanismi e organismi di monitoraggio del Consiglio d’Europa”.Loc/int5

Sorgente: Il consiglio d’Europa denuncia le pressioni di Di Maio sulla stampa

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