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Il partito di Matteo Salvini si conferma la prima forza nelle elezioni europee. Il Partito Democratico precederebbe invece il Movimento 5 Stelle. Seguono poi il partito di Silvio Berlusconi e Fratelli d’Italia. Nessun altro partito invece supera il 4%

di Paolo Decrestina

La Lega vince e sfonda quota 30%, il Partito Democratico è il secondo partito e supera il Movimento 5 Stelle, terza forza alle elezioni europee. Un verdetto che piazza i democratici di Zingaretti in mezzo alle due forze che compongono l’attuale maggioranza di governo in Italia. Con conseguenze che saranno tutte da decifrare. Con scrutinate 52.554 sezioni su 61.576, la Lega si conferma il primo partito e tocca il 34,56%. Il Pd è il secondo partito, al 22,88%, e il primo a Roma (dove supera il 30% delle preferenze), e a Milano (al 36%). Crolla il M5S, al 16,84%, Forza Italia all’8,53%, Fratelli d’Italia al 6,42%, Più Europa al 3,13%, Europa Verde si attesta al 2,32%, La sinistra all’1,7%, il Partito Comunista allo 0,9%, il Partito animalista allo 0,6%, i Popolari per l’Italia allo 0,3%, gli altri movimenti al 2%. In calo il dato dell’affluenza, che si ferma al 56,10% rispetto al 58,69% del 2014.

Il «grazie» di Salvini

Tra i primissimi a commentare, sui social, il vice premier Matteo Salvini: «Una sola parola: Grazie Italia!», scrive su twitter il segretario del Carroccio postando anche una sua foto con un cartello scritto a penna dove si legge «1/o partito in Italia, grazie». Si fanno Brindisi e applausi nell’ufficio al secondo piano della sede della Lega, in via Bellerio a Milano, dove sono presenti Matteo Salvini, il sottosegretario Giancarlo Giorgetti, Claudio Borghi e Luca Morisi. Alla finestra dello stesso ufficio il sottosegretario Giorgetti ha esposto una statua dell’Alberto da Giussano e una bandiera dei Quattro Mori. Accanto si vedono una polpetta infilzata e un uovo di Pasqua con i colori del Milan. «Ogni singolo voto che gli italiani ci hanno dato non verrà da me usato per chiedere mezza poltrona in più in Italia», afferma Salvini in conferenza stampa da via Bellerio sottolineando, invece, come «le regole europee vanno cambiate, i vincoli europei vanno cambiati». Il capo del Carroccio chiede «un’accelerazione sul programma di governo», sa che «sarà un periodo economico complicato e siamo perfettamente consapevoli delle difficoltà». «Usiamo questi consensi non per regolamenti di conti interni: il mio avversario è la sinistra. Da domani si torna a lavorare serenamente» con gli alleati di governo», assicura.

Di Maio e l’astensione

Solo un breve, scarno commento dal Movimento 5 Stelle. «Siamo stati penalizzati dall’astensione, soprattutto al Sud, ma ora testa bassa e lavorare. Restiamo comunque ago della bilancia in questo governo. Da qui in avanti più attenzione ai territori», commenta il capo politico pentastellato.

La soddisfazione di Zingaretti

Per Nicola Zingaretti, guida del Pd secondo partito, «Salvini emerge come vero leader di un governo immobile e pericoloso. Noi vogliamo costruire l’alternativa a Salvini per essere credibili in vista del voto politico. Il governo esce ancora più fragile per divisioni interne di fronte ai grandi appuntamenti che lo aspettano». Il segretario dem, dal Nazareno, si dice «molto soddisfatto per l’esito elettorale, la scelta della lista unitaria è stata vincente. Il bipolarismo è tornato a essere centrato sulla presenza del Pd».

Gli exit poll

Dati non lontanissimi da quelli dei primissimi exit poll, secondo cui il Carroccio si attesta tra il 27,5 e il 30,5 % per Swg per La7 e tra il 27 e il 31 % per Opinio per la Rai. Il Pd raggiunge una percentuale tra il 21 e il 24% per Swg per La7 e tra il 21 e il 25% per Opinio per la Rai. I democratici precedono il Movimento 5 Stelle: il partito di Luigi Di Maio è tra il 19,5 e il 22,5% per Swg per La7 e tra il 18,5 e il 22,5% per Opinio per la Rai. Quarto partito Forza Italia, tra il 8,5 e l’10,5% per Swg per La7 e tra l’8 e il 12% per Opinio per la Rai e quinto Fratelli d’Italia, tra il 4,5 e il 6,5 % sia per Swg per La7 e e tra il 5 e il 7% per Opinio per la Rai.

Le altre reazioni

Nicola Zingaretti e Paolo Gentiloni si mostrano soddisfatti e sorridenti, con il segretario Pd che sembra accennare un applauso nelle prime foto scattate nella stanza del Nazareno in cui la dirigenza segue i risultati delle Europee. «Naturalmente stiamo parlando di Exit Poll, la cautela è d’obbligo, ma a livello europeo è stata fermata la spinta nazionalista. In Italia il Pd ottiene un risultato importante. Non si va nella direzione di un bipolarismo nazionalista e populista. Oggi sappiamo che il Pd è in campo, sappiamo che dobbiamo ancora cambiare molto e rivolgerci alle sofferenze del Paese», afferma il vice segretario del Pd, Andrea Orlando, commentando i primi exit poll delle elezioni Europee, al Nazareno. «Il Pd c’è ed è la forza sulla quale ricostruire una alternativa di centro sinistra».

 

 

Sorgente: Europee 2019, risultati: Lega primo partito – Corriere.it

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