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Caustica la replica di Di Maio: “Gli italiani sceglieranno tra chi vuole tenere i corrotti e chi no”. E ironizza: “L’ultimo che ha parlato di referendum è stato Renzi e non gli è andata bene”

Continua senza esclusione di colpi lo scontro tra Lega e M5S, con sullo sfondo le ormai vicinissime elezioni europee. Matteo Salvini sprona i suoi con parole di fuoco: “Il 26 maggio è un referendum tra la vita e la morte. Svegliate chi ancora dorme”, ha detto il leader leghista dal quotidiano comizio. Stilettata acida di Di Maio in risposta: “L’ultimo che ha parlato di referendum è stato Renzi e non gli è andata bene”. E stilettata sul caso Siri: “Gli italiani dovranno scegliere tra chi si vuole tenere gli indagati per corruzione e chi no“.

Ma in sostanza i due non vanno d’accordo su nulla. Di Maio, ad esempio, ribadisce che, per quello che lo riguarda, “le Province possono scomparire” (mentre Salvini un paio di settimane fa sembrava volerle ripristinare), mentre Salvini glissa sulla legge sul conflitto di interessi su cui il M5s accelera.

Intanto Facebook ha chiuso 23 pagine con oltre 2,46 milioni di follower che condividevano fake news su migranti, antivaccini e antisemiti: oltre metà erano a sostegno di Lega o M5S.

SALVINI – “Ci dovete aiutare ad andare in Europa come primo partito europeo, la Lega primo partito europeo, per andare a riprenderci le chiavi di casa nostra. Il 26 maggio non sono elezioni europee, è un referendum tra la vita e la morte, tra passato e futuro, tra Europa libera e stato islamico basato su precarietà e paura”, ha detto Salvini a un comizio a Fossano (Cuneo).

DI MAIO – “L’ultimo che ha parlato di referendum è stato Renzi e non gli è andata bene. Io non sfido gli italiani, io li rappresento e voglio lavorare per rappresentarli. Gli italiani poi scelgono in libertà alle elezioni europee”, ha detto vicepremier a 5 stelle dal suo comizio a san Giovanni Rotondo. Di Maio ha parole da oppositore: gli italiani “dovranno scegliere chi si vuole tenere gli indagati per corruzione nelle Istituzioni e chi no, chi abbassa le tasse nei comizi e chi invece lo fa davvero, chi aiuta le persone con salario minimo come vogliamo fare noi aumentando gli stipendi e chi non lo vuole fare e chi dice che la donna deve stare chiusa in casa per fare più figli invece c’è chi come noi pensa che dobbiamo prendere il miliardo di euro che avanza dal reddito di cittadinanza e metterlo in un decreto legge urgente che serva ad aiutare le famiglie che fanno figli e soprattutto le mamme che oggi festeggiano”.

SCONTRO DI DECRETI – Ma oltre alle parole, è ‘guerra’ di decreti. Di Maio annuncia la distribuzione di un miliardo alle famiglie subito, per decreto, mentre Salvini insiste sui migranti con il decreto sicurezza bis, che il suo alleato bolla come una mossa elettorale, e rilancia sul taglio delle tasse e sull’autonomia. Decreti che finiranno in Consiglio dei ministri: la data non è ancora stata fissata, ma Salvini pungola i 5 stelle declinando così il suo slogan principe: “agli alleati dico: prima gli italiani”.

Si vedrà ora il percorso che avranno le proposte delle due forze politiche: Di Maio ha già convocato il Forum delle associazioni familiari nel giorno della festa della Famiglia per concordare con loro il decreto sugli aiuti alle mamme. Salvini preme per portare il dl sicurezza bis in cdm anche se il premier Giuseppe Conte non sembra avere la stessa fretta.
Il nodo rimpatri, restando in materia del sicurezza-bis, resta il cavallo di battaglia del M5S, che incalzano il leader leghista: “Invece di fare il decreto per iniziativa elettorale, lavoriamoci qualche settimana, mettiamo i soldi per fare accordi con gli Stati di partenza anche per i rimpatri. Il M5s è a disposizione per aiutare il ministero dell’Interno su una cosa su cui siamo ancora fermi, rimpatri e ricollocamenti in tutto Europa”, esorta Di Maio.

Sul miliardo che i pentastellati intendono dirottare sulle mamme, parla il ministro leghista della Famiglia, Lorenzo Fontana: “Esprimo immensa soddisfazione e gioia per la conversione di Di Maio sulla famiglia. Di Maio è diventato un leghista, un mio discepolo”, ironizza.

BERNINI – Commenti anche da Forza Italia: “Salvini dice che le elezioni europee saranno un referendum tra la vita e la morte, Di Maio risponde che a Renzi non portò bene evocare il referendum. Questo gioco al massacro deve finire, e gli italiani hanno l’occasione di farlo il 26 maggio mandando a casa questa maggioranza e questo governo con il voto a Forza Italia, che è l’unica alternativa a questa alleanza di avventurieri. Il vero referendum, dunque, è quello tra sfascisti e antisfascisti”, dice Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia.

Sorgente: Elezioni europee, Salvini: “E’ un referendum tra la vita e la morte” – Politica – quotidiano.net

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