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La lettera della Commissione Ue chiede chiarimenti all’Italia sul debito pubblico. Bruxelles darà al governo 48 ore per rispondere. La lettera conterrà l’entità della deviazione dagli impegni 2018 e 2019

29 maggio 2019 Parte la lettera della Commissione europea al governo italiano con la richiesta di chiarimenti sulla violazione della regola di riduzione del debito nel 2018. Secondo quanto risulta è stata questa la decisione presa in seguito alla discussione che i commissari hanno avuto questa mattina sul ‘semestre’ di sorveglianza dei bilanci pubblici e delle politiche economiche degli Stati membri. A quanto si è saputo, nella lettera al ministro dell’economia Tria, Dombrovskis e Moscovici, a nome della Commissione europea, hanno dato tempo fino a venerdì per la risposta. Secondo quanto si apprende a Bruxelles, al governo italiano viene chiesto di rispondere entro venerdì per consentire alla Commissione di prendere la decisione sull’adozione del rapporto sul debito, che costituisce il primo passo verso l’eventuale procedura per deficit eccessivo, mercoledì 5 giugno. Il fatto di aver dato a Tria 48 ore per rispondere alla richiesta di chiarimenti era atteso anche da parte italiana peraltro era stato anticipato dal presidente Juncker a premier Conte a margine della riunione del Consiglio di ieri dedicato alle nomine Ue. Più che un ultimatum è dunque il termine ultimo per permettere alla Commissione di definire la su posizione in tempo per la riunione dei commissari mercoledì prossimo nella quale saranno varate tutte le raccomandazione agli Stati. D’altra parte, Bruxelles e Roma si sono sentite spesso a livello tecnico in tutto questo periodo ed entrambe le parti devono aver già preparato tutti i documenti tecnici necessari. Gli argomenti italiani sono peraltro già scritti nel documento di economia e finanza. Bruxelles chiede al governo se ritiene che ci siano delle giustificazioni oggettive che non hanno permesso all’Italia di ridurre il debito/pil. Si tratta dei cosiddetti ‘fattori rilevanti’ (per esempio un tasso di crescita basso o un tasso di inflazione basso) che devono essere presi in considerazione quando si valuta se un Paese viola il patto di stabilità oppure no. Nella lettera, la Commissione dovrebbe contestare all’Italia il mandato rispetto nel 2018 della regola del debito e degli impegni sul deficit strutturali sulla base dei dati definitivi certificati da Eurostat. Il fatto che la valutazione sia effettuata su dati definitivi costituisce un elemento aggravante rispetto allo scorso novembre, quando la Commissione aveva minacciato una procedura per deficit eccessivo sulla base di semplici previsioni. Il debito pubblico del 2018, come certificato da Eurostat, dal 131,4% del pil nel 2017 è aumentato al 132,2% nel 2018 invece di scendere, passerebbe al 132,7% quest’anno (contro la stima italiana di 132,6%) e al 135,2% l’anno prossimo (stima governativa 131,3%). Ciò rende inevitabile la mossa della Commissione europea, che ora deve preparare un rapporto specifico sul debito italiano. La Commissione europea non divulgherà il contenuto della lettera. Le lettere precedenti tra Bruxelles e Roma, compresa la richiesta di chiarimenti sul debito pubblico e la richiesta di modificare la proposta di legge di bilancio 2019 l’anno scorso, sono sempre state pubblicate dal Tesoro e ci si aspetta che questa prassi sia confermata anche questa volta. L’agenzia Agi, che ha potuto visionare la lettera, ne ha anticipati alcuni contenuti. “Sulla base dei dati notificati per il 2018, è confermato che l’Italia non ha fatto progressi sufficienti per rispettare il criterio del debito nel 2018”, ci sarebbe scritto. Secondo la lettera, Dombrovskis e Moscovici confermano l’intenzione di preparare un rapporto sul debito in virtù dell’articolo 126.3 del trattato, che costituirebbe il primo passo di una procedura per deficit eccessivo. Sul rapporto il Comitato Economico e Finanziario (dove sono rappresentati i governi) “dovrà dare la sua opinione”, si legge nel testo. Con la lettera Dombrovskis e Moscovici chiedono all’Italia di presentare i “fattori rilevanti” che giustificherebbero la violazione delle regole e di ricevere una risposta “entro il 31 maggio 2019”. La Commissione invierà una lettera anche a altri tre paesi – Francia, Belgio e Cipro – per contestare il mancato rispetto degli obiettivi sul deficit strutturale. Tuttavia la loro situazione è giudicata meno grave rispetto a quella dell’Italia. Nel caso in cui Bruxelles non riconoscesse l’esistenza dei ‘fattori rilevanti’, la Commissione dovrebbe proporre al Consiglio l’apertura di una procedura; gli ‘sherpa’ del Consigli dovrebbero comunicare la loro valutazione entro due settimane, poi la Commissione preparerebbe la raccomandazione ai ministri di aprire effettivamente la procedura; infine ministri finanziari dovranno decidere entro il primo agosto. Una prima discussione sul caso Italia all’Eurogruppo sarà il 13 giugno a Lussemburgo, poco meno di un mese dopo Bruxelles l’ultima riunione prima della pausa estiva.

Sorgente: Conti pubblici, in arrivo oggi la lettera Ue. Chiesta all’Italia risposta entro venerdì – Rai News

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