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Il prefetto di Milano Renato Saccone non consentirà il corteo per ricordare Sergio Ramelli il prossimo 29 aprile . Come negli anni passati, sarà autorizzata solo una cerimonia, ovvero una manifestazione “statica” nei pressi di via Paladini. E nessuna fiaccolata o camminata per le vie della città. La conferma arriva dalla prefettura dopo gli appelli di un gruppo di 60 parlamentari e della stessa leader di Fdi, Giorgia Meloni. La decisione del prefetto di Milano è stata presa qualche giorno fa, prima degli appelli e dello ‘scontro politico’ sul ricordo del giovane attivista di Fronte della Gioventù, ucciso nel 1975 dai militanti di Avanguardia Operaia. LA REPLICA DEL COMITATO ORGANIZZATORE – “Il corteo si farà nonostante i divieti”, scrive il comitato organizzatore che non arretra. “Questa è la nostra vera risposta, ma abbiamo ancora desiderio e voglia di aprire un tavolo di confronto” aggiungono. Marco Carucci, delegato del comitato, spiega, diffondendo la locandina del corteo che “a piazzale Susa a Milano arriveranno i camerati, che abbiamo chiamato da tutta Italia, come è nostro diritto e tradizione fare”, precisando però che noi militanti “non siamo una banda di scatenati abituati a fare casino e non è nostra volontà farlo questa volta”. “La nostra prima risposta è la locandina – dice all’Adnkronos – Vogliamo affermare con molta serenità il fatto che abbiamo tutto il diritto e anche il dovere di commemorare i nostri caduti in una forma che esiste da almeno 20 anni. Nel merito le prescrizioni del questore sono allucinanti e prive di fondamento perché sono ricostruzioni che non hanno nulla a che vedere con il corteo”. “In sintesi dice che vieta a noi la manifestazione dinamica per poterla concedere all’antifascismo milanese – aggiunge -. Una dichiarazione che non è normale esca da una questura. In tutto il testo non viene mai citato il fatto che 60 rappresentanti istituzionali ci hanno messo la faccia, l’unica cosa che si cita è l’antifascismo milanese”. Inoltre il questore, spiega Carucci, fa riferimento al fatto che “negli anni scorsi ci sono stati comportamenti, i saluti romani, che hanno generato dei processi, ma il dato è che l’unico di questi procedimenti che è finito in Cassazione ha visto tutti assolti”.

MELONI – “Inspiegabile il divieto da parte della prefettura di Milano al corteo di commemorazione di Sergio Ramelli” scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. “L’unica ‘colpa’ di questo ragazzo fu quella di avere aderito al Fronte della Gioventù ed è assurdo negare un momento di preghiera e riunione per un ragazzo ammazzato, nascondendosi dietro al fantasma del fascismo. I parlamentari di Fratelli d’Italia hanno firmato in queste ore un appello al prefetto perché non si vieti il corteo: non impediamo il giusto ricordo di Sergio per motivi ideologici, rispettiamo la sua memoria”.

LA RUSSA – “Non capisco le ragioni per cui il Prefetto di Milano ha respinto l’appello per consentire la manifestazione in ricordo di Ramelli” ha detto all’Adnkronos Ignazio La Russa (Fdi), vice presidente del Senato, che ricorda di essere fra i firmatari dell’appello, pur non essendo stata la manifestazione organizzata dal suo partito. “Voglio vedere le motivazioni e se non saranno giuste, ci saranno ragioni per opporsi“. “Noi Sergio Ramelli l’abbiamo recentemente ricordato -sottolinea- nel corso di un evento al cinema Odeon di Milano, con il giudice Salvini, il giornalista Luca Telese, e non ci sono stati problemi di sorta. E il motivo è che quando si commemora un caduto non ci sono incidenti, disordini, strumentalizzazioni”. “Non comprendo questa decisione -conclude- se non alla luce del comportamento abituale e sistematico della sinistra che in questo modo pensa di raccogliere voti. Ma non capisce che, così facendo, i voti, anziché prenderli, li perde“.

Sorgente: Omicidio Ramelli, no del prefetto al corteo

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