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Il giorno dopo l’incendio di Notre-Dame, sono già iniziati i lavori per capire l’entità dei danni provocati dalle fiamme e lanciare piani adeguati alla sua ricostruzione. Non solo: a meno di 24 ore dalla prima scintilla, le donazioni per restaurare la cattedrale hanno già superato la soglia dei 600 milioni di euro.

Allo stato attuale è difficile prevedere se e come la cattedrale potrà tornare al suo antico splendore, anche se finora è passata indenne attraverso otto secoli di storia, una rivoluzione e due guerre mondiali.

In Europa non è stata la prima né sarà l’ultima volta: vi proponiamo qui una rassegna di dieci chiese o cattedrali di importanza internazionale che hanno dovuto affrontare nella loro storia una discesa agli inferi prima di poter tornare a risplendere.

1. La cattedrale di León, Spagna

Nel 1966 un incendio simile a quello di Notre-Dame, ma causato dalla caduta di un fulmine, ha distrutto parte della cattedrale gotica di León, in Spagna. Il fuoco ha devastato il tetto ligneo dell’edificio, proprio come ha fatto con la “foresta” parigina. Secondo quanto riportano i media spagnoli, tra cui El Pais e il quotidiano locale Leonoticias, in questi casi sarebbe meglio usare la schiuma invece che l’acqua per domare le fiamme. Addirittura l’uso degli idranti sarebbe controproducente: l’acqua infatti caricherebbe di eccessivo peso la pietra e potrebbe provocare dei crolli. Meglio lasciar ardere il legno senza utilizzare idranti con acqua, insomma. L’altra lezione imparata a León è stata quella di non utilizzare più il legno bensì una struttura metallica in fase di ricostruzione.

2. Saint Paul Cathedral, Londra, Regno Unito

Anche uno dei monumenti più famosi del mondo, la cattedrale di Saint Paul di Londra, ha subito una rovinosa caduta. La struttura originaria fu ridotta in cenere dal grande incendio del 1666 e poi ricostruita da Sir Christopher Wren, uno degli architetti più celebri del Regno, tra il 1675 e il 1710. Stile barocco e caratteristica cupola. Da allora è sopravvissuta a diversi avvenimenti storici come i bombardamenti nazisti del 1940-41.

3. Santa Maria Maior, Lisbona, Portogallo

Santa Maria Maior o Sé de Lisboa, che significa semplicemente “Cattedrale di Lisbona”, ha dovuto affrontare molteplici terremoti dalla sua costruzione nel 1147. Un sisma catastrofico colpì la capitale portoghese nel 1755, innescando incendi e uno tsunami che recarono ulteriore devastazione alla città e a uno dei suoi simboli. Tra gli edifici parzialmente rasi al suolo c’era, appunto, anche Santa Maria Maior di Lisbona. In questa stampa custodita al British Museum si può apprezzare l’entità dei danni. Nei secoli successivi, la cattedrale ha subito diversi lavori di ripristino e restauro, diventando un esempio notevole di sincretismo stilistico.

4. Dresda Frauenkirche – Dresda, Germania

Nel 1945, in due giorni, le forze alleate del Regno Unito e degli Stati Uniti condussero una brutale campagna di bombardamenti sulla città tedesca di Dresda, uccidendo decine di migliaia di persone e riducendo la città in macerie. L’attacco non ha mai smesso di suscitare polemiche sia per le ragioni che lo avrebbero giustificato sia per essere stato ordinato così tardi nel corso della seconda Guerra mondiale, che ormai volgeva al termine.

Gli incendi provocati dalle bombe fuorno devastanti: un prigioniero di guerra britannico, Victor Gregg, detenuto a Dresda, ha descritto alcune vittime “trasformate in torce umane”. “L’urlo di coloro che venivano bruciati vivi si aggiungeva alle grida di coloro che non erano ancora stati colpiti”, scrisse _The Guardian. _Le rovine della chiesa di Dresda Frauenkirche, o Chiesa della Madonna, furono inizialmente preservate come memoriale dei bombardamenti, ma alla fine il luogo di culto fu ricostruito dopo la caduta del muro di Berlino.

5. Chiesa di Santa Croce, Varsavia, Polonia

Altra vittima della seconda guerra mondiale. I nazisti distrussero la capitale polacca in risposta alla rivolta lanciata dalla resistenza locale. La chiesa di Santa Croce fu danneggiata durante la rivolta, ma successivamente divenne uno dei tanti edifici distrutti deliberatamente dai tedeschi: fu fatta saltare in aria due volte nel 1944 e nel 1945. Dopo la ricostruzione, rimase una delle basiliche più famose di Varsavia ed è oggi luogo di eterno riposo del cuore del pianista polacco Frédéric François Chopin. Il resto del suo corpo invece è stato sepolto al cimitero di Pere Lachaise, Parigi.

Daniel Matysiak

6. Abbazia di Montecassino, Italia

Questa abbazia del VI secolo, a 80 miglia a sud-est di Roma, in cima al Monte Cassino, fu fondata da San Benedetto. Ha affrontato diverse sfide nel corso della storia: incuria, guerre, rivoluzioni e terremoti.

Quella più grande arrivò nel 1944, quando fu colpita dagli attacchi delle forze alleate durante la seconda guerra mondiale. Se l’Abbazia venne distrutta, molti manufatti e tesori inestimabili vennero trasferiti in Vaticano prima della battaglia. Dopo la fine della guerra, riporta il sito ufficiale, l’abate Ildefonso Rea fu a capo del progetto di ricostruire Montecassino esattamente dove era prima, in tutta la sua gloria precedente e di riportare in sede tutti gli oggetti preziosi e i documenti che erano stati custoditi in Vaticano durante la guerra. La risorta Abbazia fu riconsacrata nel 1964 da Papa Paolo VI.

7. Zagrebačka katedrala — Zagabria, Croazia

La cattedrale della capitale croata è famosa per le sue due guglie imponenti che si affacciano sulla città, opera dell’architetto austriaco Hermann Bolle nel XIX secolo. Non ha avuto però sempre questo aspetto. Nel 1242, la struttura originale fu distrutta durante l’invasione mongola dell’Europa, salvo poi essere ricostruita. La città fu in seguito cinta da mura fortificate per proteggersi da ulteriori invasioni che però non riuscirono a tenere alla larga ulteriori sciagure per la basilica. Il terremoto del XIX secolo ne causò un crollo parziale che richiese un importante lavoro di restauro. Fu allora che Bolle intervenne per contribuire alla ricostruzione e trasformò l’edificio in quello che possiamo apprezzare ancora oggi.

8. Stephansdom — Vienna, Austria

Conosciuta come Cattedrale di Santo Stefano, questa struttura del XIV secolo è stata realizzata sulle rovine di due chiese precedenti. Scampata alle devastazioni della seconda guerra mondiale, grazie ad un capitano tedesco che ignorò gli ordini di ridurre la cattedrale in macerie, venne messa in ginocchio nel 1945 da una serie di incendi che si sono spinti fino alla sua porta e ne hanno danneggiato il tetto. La ricostruzione ha richiesto diversi anni: Stephansdom ha potuto riaprire i battenti nei primi anni ’50.

9. Cattedrale del Cristo Salvatore – Mosca, Russia

Gigante della cristianità ortodossa sulla riva del fiume Moskva, l’odierna Cattedrale del Cristo Salvatore è stata consacrata nel 2000 dopo essere stata ricostruita sulle sue stesse rovine. La struttura originale fu innalzata durante il XIX secolo, ma nel 1931 l’allora leader Joseph Stalin ordinò che venisse rasa al suolo per fare posto alla costruzione di un palazzo sovietico. Tuttavia, la costruzione del nuovo palazzo fu interrotta dalla seconda guerra mondiale e mai portata a termine.

10. Canterbury Cathedral — Canterbury, Regno Unito

La Cattedrale di Canterbury è uno dei luoghi di culto più famosi d’Inghilterra e sede dell’arcivescovado. La sua fondazione risale al 597. Nella sua storia ha subito almeno tre incendi e molteplici ricostruzioni. Uno di questi, secondo la storica Emma Wells, potrebbe essere stato appiccato in seguito alle lotte di potere tra i monaci delle cattedrali di Canterbury e Durham, in lotta per la supremazia religiosa nel Paese. Secondo Wells, il tempismo fu un po’ troppo perfetto per non destare sospetti: le prime fiamme divamparono infatti poco dopo l’uccisione di Thomas Beckett. Sulle macerie venne innalzata una cripta per ospitare le reliquie del santo assassinato, oggi attrazione turistica.

Sorgente: Notre-Dame, 10 cattedrali e chiese che sono risorte dalle ceneri | Euronews

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