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Tarantino doc, il direttore artistico dell’Uno Maggio parla di Ilva e delle tante vittime: “I 5 stelle hanno disatteso a tutte le promesse, dovrebbero risponderne”

“Il M5s ha messo in atto una vera e propria truffa, ha lucrato sulle speranze dei tarantini che lo hanno votato quasi al 50% alle ultime nazionali: ha fatto delle promesse che ha disatteso. Lucrare sulle speranze di una città che muore giorno dopo giorno è un crimine, è un delitto e il M5s dovrebbe rispondere di queste oscenità”. È arrabbiatissimo Michele Riondino, attore tarantino che ha prestato il volto a “Il Giovane Montalbano” e che è stato padrino dello scorso Festival di Venezia, solo per citare alcuni dei suoi lavori.

“Preferisco non parlare dei miei impegni professionali adesso”, ci tiene a chiarire ad HuffPost quando glielo chiediamo. Perché il cuore del discorso è la sua città natale: Taranto, “la città che muore”, come la chiama lui, la città che per la quinta volta consecutiva ospiterà l’altro concertone del Primo Maggio, di cui il Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti si è fatto promotore.

Torna l’Uno Maggio di Taranto, la cui direzione artistica è affidata, oltre che a te, a Roy Paci e Diodato. Sul palco del Parco Archeologico delle Mura Greche tanti artisti, tra i quali Max Gazzé, Elio, e Malika Ayane, faranno sentire la propria voce. Come nasce questa iniziativa? Perché Taranto?

“Nasce perché nel 2012, dopo le prime tribolazioni, quando la magistratura ha sequestrato gli impianti inquinanti dell’Ilva e la politica ha cominciato a produrre decreti per permettere a un “assassino” di continuare a perpetrare i suoi crimini, noi come Comitato nel quale confluiscono cittadini, operai, lavoratori in altri settori, studenti e pensionati abbiamo deciso di occupare una giornata simbolo come quella del primo maggio per parlare di problemi che ormai in un’altra piazza simbolo, ben più importante, come quella di San Giovanni, non vengono più nominati”.

Quale è la ragione secondo te?

“Un po’ per pigrizia, un po’ perché i sindacati sono diventati parte del problema e Taranto ne è sempre stata un esempio: il dramma che si consuma giorno per giorno, anno dopo anno ha sempre visto nei sindacati dei soggetti silenti e accondiscendenti di quelli che erano i piani industriali, tant’è che la magistratura stessa ha definito il nostro un territorio nel quale il diritto alla vita è stato calpestato a favore delle logiche di produzione e di profitto”.

Un affaire quello dell’Ilva che nessuno dei Governi precedenti ha saputo risolvere

“Noi ci battiamo perché abbiamo esperienza diretta all’interno dell’azienda e sappiamo che è una fabbrica vecchia e non può essere ambientalizzata come il Pd di Renzi ha cercato di spiegarci quando era al Governo. I tarantini vivono il territorio ogni giorno e sanno che non si può ambientalizzare un oggetto desueto, vecchio: si tratta di impianti che andrebbero smontati e rimontati a norma. Quella è un’azienda che non può esistere nelle condizioni in cui è”.

Una rabbia legittima che cresce in maniera proporzionale ai numeri dei morti per inquinamento ambientale

“Non solo. Noi difendiamo anche il nostro diritto di cittadini di vivere in un territorio. Sapete che a Taranto siamo costretti a respirare quando ce lo dicono? Quando c’è tramontana non possiamo respirare, nel Rione Tamburi le scuole sono chiuse, i ragazzi sono soggetti alle decisioni della classe governativa: gli equilibri di vita quotidiana sono saltati tutti, non c’è diritto alla scuola, allo studio, alla cittadinanza”.

Tu, in quanto personaggio pubblico e tarantino doc, ci hai sempre messo la faccia. Anche di recente hai ricordato Gabriele Riondino, morto a 33 anni per un tumore. In quella occasione hai detto “il cancro è l’unica cosa democratica”: cosa intendevi?

“Gabriele era il figlio di mia cugina. Il cancro è l’unica cosa democratica, non guarda in faccia a nessuno, e sarebbe il caso che andasse a fare visita a qualcuno che potrebbe prendere decisioni coraggiose e non lo fa”.

Le decisioni coraggiose si prendono a livello governativo. Tu non hai mai fatto mistero di aver votato per il M5s. Ti senti tradito?

“Il M5s ha fatto delle promesse ai tarantini, che ha disatteso. Dovrebbero inserire un parametro nella Costituzione: chi promette e non mantiene deve essere passabile per legge. Lucrare sulle speranze di una città che muore giorno dopo giorno è un crimine, è un delitto e il M5s dovrebbe rispondere di queste oscenità. Poi c’è una cosa di cui nessuno parla: l’affare Ilva è scomparso dal contratto con la Lega.

Spiegaci meglio

La Lega ha investito per 300mila euro sui bond di Arcelor Mittal (ArcelorMittal S.A. è un colosso industriale mondiale, operante nel settore dell’acciaio, nato dalla fusione di due tra le più grandi aziende del settore, la Arcelor e la Mittal Steel Company, avvenuta nel 2006. Fra le filiali figura l’Ilva, ndr): questo è un conflitto di interesse enorme all’interno della rappresentanza governativa che decide anche delle sorti di Taranto. Questa città non può continuare a morire per punti e percentuali di Pil che non arrivano e non arriveranno mai da un’azienda come l’Ilva.

Cosa intendete fare a livello di Comitato al concerto del Primo Maggio?

Noi non possiamo fare altro che gridare la nostra rabbia, sperando che più gente possibile possa sentirci: la musica è un mezzo per dare la possibilità a tutte le realtà territoriali di dire la propria e farsi ascoltare.

Immagino che oggi il tuo voto non andrebbe più al M5s…

Il mio voto non andrebbe al M5s, ma non vuol dire che andrebbe al Pd o a qualche altra forza politica. Tornerò nel grande pentolone di chi non ha una rappresentanza e quindi non vota. Abbiamo creduto di poter finalmente credere a una politica a favore di Taranto, ma ci siamo sbagliati.

Cosa è successo esattamente?

Il M5s che adesso vuole parlare con le liste civiche non ha fatto altro che stalkerizzare il comitato di cui faccio parte, ci ha riempito di telefonate per convincerci a collaborare. Chi è entrato a far parte del M5s ha rassegnato le dimissioni dal nostro Comitato. Se il M5s ha preso i voti che ha preso e ha avuto due rappresentanti nel Consiglio Comunale di Taranto lo deve al Comitato, perché chi si è esposto e candidato nelle liste del movimento rappresenta la gente. E sai poi cosa è successo?

Cosa?

È un dato politico che il M5s sia sparito dal consiglio comunale. Non rispondendo delle proprie promesse infatti sono stati messi alla berlina i consiglieri eletti sotto quel simbolo e in maniera molto coerente il consigliere Battista e il consigliere Nevoli hanno rassegnato le dimissioni. In maniera altrettanto coerente Battista ha rassegnato le dimissioni dal M5s, ma non dal Consiglio altrimenti il suo posto sarebbe andato a un altro traditore.

In altre parole il M5s ha fatto leva sulle paure e le speranze dei tarantini

Ha fatto sue le nostre parole d’ordine: chiusura delle fonti inquinanti, riconversione economica, riutilizzo della forza lavoro nella bonifica del siderurgico: il M5s le ha sfruttate per fare campagna elettorale alle nazionali e poi le ha dimenticate. Un esempio? Quel Vianello (deputato tarantino esponente del M5s) che ora dice che non esiste problema a Taranto, è lo stesso che un anno fa che era sul palco del primo maggio a dire che l’Ilva non è compatibile con la vita umana. Andate a recuperare i video della sua campagna elettorale, leggete i post che scriveva su Facebook e vi renderete conto del tradimento. Anche allora colpa del Vianello precedente, degli esponenti che ci rappresentavano prima.

Sorgente: Michele Riondino: “M5S ha lucrato sulle speranze di Taranto, che muore giorno dopo giorno” | L’Huffington Post


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