“Si può fare!”. La battuta del dottor Frankenstein indica qui la linea. D’altronde, “la coerenza è per chi non ha idee”, afferma un filosofo. Lo avevamo detto, o no, che i grillini sarebbero nel tempo diventati “marxisti”? Non fate finta di ignorare il ragionamento, parliamo proprio del Movimento 5 stelle. L’incontro con l’antico antagonista, per un possibile nuovo “contratto di governo”, s’intuisce da settimane, ora che le urne non promettono più nulla di buono, prevede, almeno in prospettiva, l’abbraccio con i “sinistri”, il già da essi odiato Pd, esatto, sì, con i “Pdioti”, suono spettrale che ai loro occhi inizialmente suscitava urla abominevoli proprio da film dell’orrore.
Alla fine, gira e rigira, potrebbero sedere gli uni accanto agli altri. Un evento certo, certissimo, anzi probabile, così dicendo stemperiamo l’ineluttabilità delle cose, omaggiamo il beneficio del dubbio, ma parafrasiamo anche il titolo di un film uscito quando il Governo si chiamava Rumor.
Restando appunto nei paraggi cinematografici, il nostro caso sembra piuttosto riportarci dentro la pellicola chiaroscurale transilvanica di Mel Brooks, “Frankenstein Junior”. La ricordate, no? La scena che mostra infine la teutonica Elizabeth concedersi terrorizzata alla Creatura, al Mostro, trovando invece un impagabile copioso orgasmo.
Continuando a non ammainare l’asta della fantasia, sembra di vederli già, Movimento 5 Stelle e Pd a letto insieme, sigaretta tra le labbra, a cose fatte; di sicuro le trattative sono in corso, i rispettivi lubrificanti per rendere fluido il rapporto a portata di comodino; perfino Andrea Scanzi, agli occhi del popolo grillino riconosciuto ussaro aiutante maggiore della fiaba pentastellata, ospite da Lilli Gruber, sembrava vedere di buon occhio l’accoppiamento tra ex antagonisti. Resta da comprendere, restando nella metafora, chi tra i due, al compimento di tutto e piacere infine raggiunto, si metterà lì comodo a leggere il “The Wall Street Journal”, alla faccia degli inutili pregressi discorsi sulla “Kasta”, del “Siete circondati”, del “Vaffanculo”, dell’attacco agli “Eurocrati”… Ricordate d’altronde come la cavalleria di Beppe Grillo procedeva all’inizio della storia, no?
Finirà presumibilmente ogni inutile spavento, con l’ideale Frankenstein a 5 stelle domato, ricondotto al senso di responsabilità e alla quiete familiare, al calore moderato; posto che l’elettorato di destra sembra ormai sfuggire a Di Maio e soci si tratterà ora di riaccogliere la fetta di sinistra fuggita nell’astensione.
D’altronde, perdonate l’ovvio, la politica è arte del possibile, realismo, anche agli occhi della Casaleggio Associati, lo diventa perfino per coloro che, almeno inizialmente, e non fatemi ripetere le banalità da trascorso gazebo di meetup, volevano intervenire sulle istituzioni con l’apriscatole, vedendo nei “subumani” del Pd soltanto figure da annientare in nome dell'”onestà” destinata ad “andare di moda”, purezza contro empietà.
Certo, adesso qualcuno dei loro potrebbe gridare al tradimento, nel caso dovesse accadere non sarà però difficile per Di Maio, o chi per lui, bloccare le obiezioni segnalando che il problema avrebbe potuto riguardare la presenza di Matteo Renzi, e invece: voi l’avete più visto? No, amici, ditemi sinceramente se sta ancora in giro, al massimo lo trovate a vendere cartoline a fisarmonica su Ponte Vecchio a Firenze?
Mentre, questi che gli sono succeduti, saranno pure creature della leva calcistica veltroniana del 1965 come Zingaretti, restano però tutto sommato passabili, insomma ci puoi anche andare a letto, condividere una nuova “agenda”, affacciarsi insieme al balconcino di Palazzo Chigi. L’alternativa? Farsi mangiare in testa dalla mostruosa Creatura della Lega, un partito-Frankenstein a sua volta. Il caso Siri? Passerà anche quello, si troveranno nuove occasioni dirimenti per dire che con Matteo Salvini non si può neppure condividere uno stuzzichino. Che poi, amiche e amici, volendo essere rigorosi, dove sono finiti quei famosi 49 milioni di euro, eh? Gente con cui non si sarebbe dovuto bere insieme neanche una vodka.
Oh, non è un caso che ultimamente il Movimento abbia ritrovato addirittura un proprio sentire “antifascista”, mica penserete che sia accidentale, da parte della sindaca di Roma Virginia Raggi, richiedere lo sgombero di CasaPound dal palazzo di via Napoleone III, oppure quando perfino Di Maio, figlio di missino, risponde a tono al collega come lui vicepremier Salvini marcando distanza sul 25 aprile e addirittura rivendicando alterità resistenziale? Intendiamoci, magari, alla tirata dei conti, a letto con il nuovo Mostro non ci finirà Luigi, esatto, non sarà lui a fare l’amore con la Creatura Pd approntata dal dottor Frankenstein… Vuoi vedere che possa invece farcela l’avvocato “responsabile” Giuseppe Conte? Zitto zitto, quello… C’è da immaginare quest’ultimo già pronto in vestaglia di seta. Nel frattempo, i “pidioti” di una volta, prendendoli per mano, faranno ai grillini un po’ di avviamento professionale al realismo, spiegheranno, appunto, ai zucconi che la coerenza è materia per chi non ha idee; magari metteranno insieme in una stanza una pupazza di Renzi a testa in giù, da prendere a padellate a memoria dei trascorsi. Dimenticavo: all’amico Marco Travaglio, con tutto il suo “Fatto Quotidiano”, in questa storia rigenerante spetta il ruolo di Igor, darà lui il placet definitivo, accostando il mento sulle spalle dei protagonisti. Tutti insieme, guardandosi negli occhi spalancati, si diranno che era solo colpa di Renzi a impedire una reciproca comprensione, un patto possibile.
Quanto allo spettro di quell’altra storia incisa nella memoria dell’inerme sostenitore piddino, sì, lo spettro sadico di quella volta in streaming dal vivo con Bersani, non dovranno neppure curarsene. D’altronde, quest’ultimo è ormai altrove, e, pensandoci bene, anche Grillo si trova pure lui da un’altra parte, ma certamente Beppe capirà, dopo averli mangiati e vomitati sceglierà di ingurgitare nuovamente la pappa piddina, le carte in questo modo si rimescoleranno, nel cuore dell’elettore medio, in tutto medio, sia 5 stelle sia Pd, ci sarà modo di comprendere machiavellicamente ogni boccone amaro, qualcuno ricorderà che perfino la Lega di Bossi, in un dato momento, mollato da questi Berlusconi, venne vista come una forza popolare “di sinistra”, così sempre in nome del realismo. Infine, provvidenziali, a benedire la nuova alleanza, arriveranno la pioggia della crisi economica, deficit e spread, così paradossalmente a rasserenare tutto, prevarrà lo status quo doroteo, e Giuseppe Conte, come si è detto, lo troveremo lì già pronto in vestaglia.
Sarà stato questo un modo per dimostrare che, almeno sulla post ideologia, quelli del prodromico vaffanculo, avevano ragione. Pure Salvini, a quel punto, avrà esaurito l’ultima mitraglietta, il suo razzismo, il suo indicare sempre nell’altro, come già i fascisti nelle parole di Flaiano, la responsabilità del malessere sociale, non sarà più un argomento credibile. Scommettiamo che andrà così? Nel frattempo, potrebbe perfino arrivare anche Mara Carfagna, con la sua Forza Italia perfino redenta dall’altra Creatura, ossia Berlusconi, a dare una mano per un nuovo “patto repubblicano”. E il “The Wall Street Journal”, lì a letto, potremo leggerlo tutti insieme. Manca qualche dettaglio, la sceneggiatura è ancora incompleta, ma sì, si può proprio fare!