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Il premier libico riconosciuto Fayez al Sarraj ha accusato il generale Khalifa Haftar di «tradimento» in un discorso televisivo sabato. Secondo quanti riferito da Sarraj ad Al Jazeera «abbiamo steso le nostre mani verso la pace ma dopo l’aggressione da parte delle forze di Haftar e la sua dichiarazione di guerra contro le nostre città e la nostra capitale non troverà nient’altro che forza e fermezza». Una «forte protesta» è stata presentata all’ambasciatrice francese in Libia Béatrice du Hellen, dal momento che Parigi viene sospettata di sostenere la brigata del generale Haftar. La stessa fonte sottolinea che Serraj ha chiesto formalmente di riferire la sua protesta al presidente francese Emmanuel Macron.

Il paese è piombato intanto nel caos. Dinanzi a scontri ormai a pochi chilometri dal centro della capitale, raid aerei e il rischio di una battaglia anche nei cieli, l’Italia assieme agli Stati Uniti insiste affinchè l’Onu intervenga quale mediatore della crisi libica ormai divenuta conflitto bellico fra le due parti. In un colloquio telefonico con Antonio Guterres, il premier ha ribadito il «forte sostegno italiano al processo di transizione politica guidato dalle Nazioni Unite».

GUARDA IL VIDEO – L’esercito di Haftar punta Tripoli, la Libia nel caos

Il ruolo italiano è rilevante anche perché dal dipartimento di Stato Usa viene sottolineato che «promuovere la stabilità» in Libia «è una priorità del dialogo strategico Usa-Italia». Favorevole al dialogo anche la Russia pur con la contrarietà di Mosca ai raid aerei con cui le forze filo-Sarraj hanno martellato postazioni di Haftar, nelle ultime ore in almeno tre punti a sud di Tripoli. Incursioni che potrebbero essere estese per colpire il grosso delle truppe del generale radunate a Jufra e le loro linee di rifornimento provenienti da Sirte.

Nonostante gli scontri, da Tripoli l’inviato speciale delle Nazioni Unite per la Libia ha sostenuto che, sebbene sia «difficile», si tenta ancora di tenere la conferenza nazionale sulla Libia a Ghadames per il 14-16 aprile.

Haftar ha fatto ribadire che, nonostante proclami contrari di un ministro di Sarraj, controlla l’aeroporto internazionale, quello chiuso dal 2014 e situato a circa 25 km in linea d’aria a sud del centro (notizia smentita dal governo provvisorio. Su Tripoli però sono arrivate come preannunciato milizie di Misurata, la potente città definibile la “Sparta di Libia”, e il portavoce di Haftar ha dovuto ammettere che sono 14 i propri militari uccisi dall’inizio dell’operazione avviata giovedì.

Sorgente: Libia nel caos. Sarraj: «Haftar ha tradito, troverà solo fermezza»

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