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Le truppe del generale Haftar alle porte di Tripoli, ma le forze fedeli al premier Al Sarraj continuano a resistere. Negli impianti Eni al momento è tutto sotto controllo, fa sapere l’azienda energetica, comunque la situazione viene costantemente monitorata. Evacuato il personale italiano. Conte sente il segretario Onu Guterres

L’aeroporto di Tripoli e la periferia della capitale sono al centro degli scontri tra l’Esercito nazionale libico del generale Khalifa Haftar e le forze fedeli al premier Fayez Al Sarraj. Intanto l’avanzata delle milizie di Haftar verso Tripoli e il rischio di una guerra civile in Libia hanno spinto l’Eni, in accordo con la Farnesina, ad evacuare il personale italiano. E’ quanto apprende l’Adnkronos da fonti informate, secondo cui si tratta di “una decisione precauzionale”, come già avvenuto in altre occasioni. Il personale italiano dell’Eni in Libia è presente nel giacimento di Wafa, in Tripolitania, e in quello di El Feel, a sud. Negli impianti Eni al momento è tutto sotto controllo, fa sapere l’azienda energetica, comunque la situazione viene costantemente monitorata. Forze Haftar insistono: l’aeroporto è nostro L’esercito nazionale libico (lna) del generale Khalifa Haftar, anche pubblicando una foto, ha smentito l’annuncio che le milizie filo-Sarraj controllino l’aeroporto internazionale del Cairo, quello chiuso dal 2014 e situato a 25 km in linea d’aria dal centro della città. “Le forze armate in questo momento controllano l’insieme dell’aeroporto internazionale di Tripoli e lo mettono in sicurezza”, si sostiene in un post su Facebook della “divisione informazione militare” dello lna. Media: scontri a 12 chilometri da Tripoli Vengono segnalati anche ad Ain Zara, un quartiere sud-orientale di Tripoli a 12 km in linea d’aria dal centro sul lungomare della città, gli scontri tra forze del generale Kahlifa Haftar e milizie che difendono il premier Fayez al Sarraj. Gli scontri vengono segnalati da tweet del sito “special Monitoring Mission to Libya” (SMM) che rilancia video e foto dell’emittente “218TV”. Si tratta del punto più vicino alla centralissima Piazza dei Martiri finora menzionato nella descrizione degli scontri. Ministro dell’Interno: ripreso il controllo dell’aeroporto Le milizie del generale Khalifa Haftar continuano ad avanzare verso la capitale e ieri sera hanno annunciato la conquista dell’aeroporto internazionale, chiuso dal 2014, a soli 25 km dal centro di Tripoli. Ma le forze fedeli al premier Fayez Al Sarraj hanno ripreso il controllo dell’aeroporto e di Qasr bin Ghashir, località distante pochi chilometri dallo scalo. Lo ha annunciato il ministro dell’Interno, Fathi Bashaga, in una nota inviata al portale d’informazione ‘Alwasat’. Bashaga ha sottolineato nella nota “il sostegno delle città nelle regioni occidentali” alle forze del governo di concordia e predetto che “ci sarà sostegno anche dalla regione meridionale”. Il ministro ha infine annunciato che le forze di Tripoli puntano a interrompere le linee di rifornimento dell’Lna. Intanto sono ripresi i combattimenti alla periferia sud della capitale. Forze Haftar impongono no-fly zone sull’ovest Le forze del generale Khalifa Haftar hanno annunciato di aver decretato una no-fly zone sulla parte ovest del Paese. “L’unità di crisi delle Forze dell’aria annuncia che la regione occidentale è una zona militare dove l’aviazione è interdetta” e “qualsiasi aereo militare o drone” sarà considerato “un obiettivo nemico”, si afferma sulla pagina Facebook del portavoce dell’Esercito nazionale libico, Ahmed Mismari. Gli sforzi internazionali per fermare gli scontri Antonio Guterres è volato a Bengasi per cercare di fermare Haftar. L’uomo forte della Cirenaica però gli ha detto che andrà avanti e Guterres ha dovuto ammettere di lasciare la Libia “con una profonda preoccupazione e il cuore pesante”, anche se spera “ancora sia possibile evitare uno scontro sanguinoso”. Conte sente Guterres: preoccupano sviluppi “Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha avuto stamani una conversazione telefonica con il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres. Conte ha espresso la sua preoccupazione per gli ultimi sviluppi in Libia, preoccupazione fortemente condivisa da Guterres che ha da poco lasciato il Paese libico al termine di diversi incontri, tra cui quello con Haftar”. E’ quanto si legge in una nota della presidenza del Consiglio. “Il Presidente Conte ha ribadito il forte sostegno italiano al processo di transizione politica guidato dalle Nazioni Unite, considerato il percorso più efficace e sostenibile per giungere alla definitiva pacificazione e stabilizzazione del Paese a beneficio dell’intero popolo libico. Il Presidente Conte e il Segretario Generale Guterres rimarranno in stretto raccordo nei prossimi giorni. La ripresa di un effettivo dialogo tra le parti rimane l’obiettivo condiviso dalla Comunità internazionale”. G7: forte preoccupazione per operazioni militari I Paesi del G7 “esprimono la più forte preoccupazione per le operazioni militari nell’ovest della Libia, come abbiamo indicato nella dichiarazione comune di ieri e ribadiamo che non c’è soluzione militare al conflitto”. E’ quanto si legge nel comunicato finale della riunione dei ministri degli Esteri dei sette Paesi più industrializzati del mondo (Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna, Italia, Canada, Giappone e Germania) che si è tenuta a Dinard, sotto presidenza francese. Ue: rischio conflitto incontrollabile L’Ue ha ribadito che in Libia si rischia uno “scontro incontrollabile”, anche se analisti ricordano come contro la conquista di Tripoli – oltre alla forza militare di Misurata – pesi ancora una sorta di veto degli Usa che la Russia, pur sponsor di Haftar assieme all’Egitto, la Francia e gli Emirati, sembra ancora voler rispettare: Mosca almeno dichiara di non sostenerne l’offensiva, che appare ancora dunque come un modo per presentarsi in posizione di forza alla Conferenza nazionale ancora in programma per il 14-16 aprile a Ghadames.

Sorgente: Libia nel caos, il governo di Tripoli: “Ripreso il controllo dell’aeroporto” – Rai News

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