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SASSARI. Il suo è uno dei nomi che più sicuri non si può. Da quando è iniziato il toto assessori la casella dell’Agricoltura è occupata da lei, Daria Inzaina, leghista di Calangianus. Neanche nei giorni di burrasca, con metà coalizione sull’Aventino e il governatore Christian Solinas costretto ai salti mortali, il suo nome è mai stato messo in dubbio. Il suo sponsor è Dario Giagoni, vice coordinatore regionale e nuovo capogruppo della Lega in Consiglio. Gallurese come lei. Inzaina, dunque, fin da subito è stata definita un’intoccabile. La Lega sul suo nome si è mostrata irremovibile. Niente e nessuno è riuscito a farle fare cambiare idea. Neanche il curriculum non proprio oxfordiano che i suoi avversari, anche interni, hanno fatto subito circolare tra i palazzi della politica e i social network. Titolo di studio, si legge nel curriculum: licenza media inferiore. Ma poi apre una parentesi. «Ho comunque frequentato l’istituto commerciale Don Gavino Pes (a Tempio, ndr) indirizzo Ragioneria per cinque anni, decidendo poi di non presenziare all’esame di maturità per motivi personali». Seguono le professioni svolte: per 18 anni proprietaria dell’edicola e cartoleria di Calangianus, poi dal 1998 socia della azienda agricola di famiglia che si occupa principalmente di allevamento di bovini razza Charolaise. E dunque anche consigliera di Confagricoltura con delega al bovino da carne.Un percorso insolito per chi si candida a fare l’assessore regionale, soprattutto se messo a confronto con i curriculum dei predecessori che, non a caso, erano stati ribattezzati la giunta dei Professori. Ma lei, Daria Inzaina, 628 voti alle elezioni di febbraio, non se ne preoccupa. Anzi. «Io del mio curriculum me ne vanto», risponde a domanda diretta. In verità, preferirebbe non parlare. È vero che il suo nome è dato per certissimo, che su Facebook a decine le hanno già fatto gli auguri di buon lavoro, ma ancora Solinas non la ha nominata. «Aspettiamo martedì quando ci sarà l’ufficialità. Per ora sono solo una persona invitata a una festa bellissima, a un battesimo. Di altro so solo quello che leggo nei giornali». Di agricoltura, pesca, prezzo del latte, Psr e via dicendo è dunque prematuro parlare. Ma è sufficiente nominare il suo curriculum e l’assessora in pectore alla Agricoltura ritrova la parola. «Io me ne vanto. Se ho un titolo di studio di terza media non posso certo inventarmi un diploma. Ho frequentato l’istituto tecnico fino alla quinta, poi non mi sono presentata all’esame per dedicarmi a una bellissima figlia nata quell’anno, a cui poi ne ha fatto seguito un secondo. Dopo non ho mai sentito la necessità di prendermi un diploma. Tutto qui. Io mi sono qualificata con la terza media, perché ho solo quella. Se mi fossi inventata un diploma bastava che uno si presentasse a Calangianus e gli avrebbero detto che in quinta mi ero ritirata. Che senso avrebbe avuto?».Inzaina, dunque, si conferma «una donna schietta, sincera, combattiva e agguerrita», proprio come scrive nel curriculum. Dove ovviamente parla anche delle sue competenze in campo agricolo. «Derivano da un’esperienza di vita vissuta direttamente sul campo, esperienza ampliata dal mio ingresso nel consiglio provinciale di Confagricoltura». In questi anni ha seguito da vicino le battaglie del Movimento dei pastori. «Ho condiviso in pieno quanto hanno fatto finora», racconta. E ora, come scrive nel suo curriculum, «abbracciando l’ideologia dellaLega mi sento pronta a mettere a disposizione il mio tempo, le mie conoscenze e la mia tenacia tenendo ben fisso un solo obiettivo: tentare di restituire dignità a un settore e a un mondo lavorativo fin troppo martoriato e bersagliato».

Sorgente: La neo assessora regionale all’Agricoltura: «Ho la terza media e me ne vanto» – Regione – la Nuova Sardegna

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