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Lunedì Salvini a Milano senza Le Pen, Orban, Strache e Kaczynski. La Lega minimizza: “nessuna diserzione”

di Angela Mauro

La notizia si diffonde poco dopo l’arrivo di Matteo Salvini al G7 dei ministri degli Interni al via oggi a Parigi. Ed è una notizia che stride – o forse fa il paio, decidete voi – con i sorrisi e le strette di mano che il vicepremier leghista si è appena scambiato con il padrone di casa, il ministro francese Christophe Castaner. Marine Le Pen, l’avversaria numero uno di Castaner e Macron in casa, dà forfait all’evento sovranista convocato da Salvini a Milano per lunedì prossimo. Una notizia che semina una scia di interrogativi: nel pomeriggio a Parigi Salvini cerca di appianarli annunciando che domattina vedrà Le Pen a margine del G7.

Ad ogni modo, la leader del Rassemblement National non ci sarà a tagliare il nastro di partenza della campagna elettorale sovranista a Milano lunedì. “E’ impegnata nella campagna elettorale”, fa sapere il suo portavoce Alain Vizier, “questo fine settimana sarà in Bretagna, mentre la settimana prossima ha in agenda altri appuntamenti in Francia”.

L’appuntamento di lunedì comincia ad assumere le sembianze di un flop, a dispetto della nota ufficiale del Viminale che lo annunciava in pompa magna due giorni fa. Titolo: “Verso l’Europa del Buonsenso”, prima conferenza programmatica internazionale e apertura formale della campagna elettorale per le elezioni di maggio. “Saranno presenti i rapprsentanti di altri partiti europei”, recitava la nota. Oltre a Le Pen, mancheranno anche gli austriaci di Fpo, il partito nazionalista di Heinz-Christian Strache. E fino a qualche ora fa non dovevano esserci nemmeno i tedeschi di Afd: da poco hanno comunicato la loro presenza con l’eurodeputato Jörg Meuthen. Sembrerebbe abbia avuto più successo di partecipazione l’assemblea dei giovani sovranisti, organizzata dai giovani della Lega a Roma, una settimana fa che l’evento di Milano.

Salvini sminuisce la portata delle assenze. “Le Pen non era prevista e in ogni caso la incontro domani a Parigi”, dice. “Gli austriaci li sento sempre, Orban (anche lui non c’è a Milano, ndr.) l’ho sentito la settimana scorsa”.

“Lunedì Salvini lancerà in conferenza stampa la sua chiamata all’unità di tutti i partiti che vogliono cambiare questa Europa e che oggi sono presenti al Parlamento Ue pur non essendo nel nostro gruppo politico – dice il responsabile Esteri della Lega Marco Zanni – Nessuna divisione, nessuno sgarbo, ma un primo passo per allargare la nostra famiglia”.

“Le Pen è già nostra alleata – spiegano altre fonti leghiste – comprendiamo che è impegnata nella campagna elettorale, ma con lei abbiamo già intese che non serve rinnovare”. In autunno la leader francese è venuta a Roma per suggellare l’alleanza con Salvini. Come gli austriaci di Fpo, il Rassemblement National è nello stesso gruppo europeo della Lega all’Europarlamento, l’Enf. L’ambizione del vicepremier leghista è di presentare nuove intese con altri gruppi che al momento non sono nell’Enf, spiegano i suoi. Insomma alla fine a Milano ci sarà Salvini con i danesi, i finlanesi, oltre all’Afd.

Ca va sans dire, non ci sarà né Viktor Orban, che è appena riuscito a evitare l’espulsione dal Ppe, figurarsi se ci tiene in questo momento a inaugurare campagne elettorali con Salvini. E non ci sarà il polacco Jaroslaw Kaczynski, che nutre tante diffidenze storiche verso Le Pen e non apprezza le simpatie putiniane di Salvini, tanto che il suo incontro con il vicepremier leghista tre mesi fa a Varsavia non andò affatto bene. Per ora Kaczynski ‘se la tira’, diciamo così, convinto che dopo le elezioni sarà Salvini a muoversi verso il suo gruppo, l’Ecr, e non il contrario. L’Ecr tra l’altro è il gruppo europeo cui ha aderito Giorgia Meloni, che proprio ieri è stata alla corte del leader polacco del Pis (Diritto e giustizia). “Probabile che dopo le elezioni Salvini si unica a noi”, dice senza veli in un’intervista a Repubblica l’eurodeputato Ryszard Legutko, braccio destro di Kaczynski.

I leghisti insistono a dire che vogliono creare un nuovo gruppo che metta insieme tutti i sovranisti in Europa e faccia pressione sul Ppe per indurlo a guardare alla sua destra e non alla sua sinistra per le alleanze future. Ma a due mesi dalle europee, ancora non ci sono segnali che diano per certa la nascita di questa nuova formazione. Anzi: emergono distanze. Come quella che Le Pen decide di tracciare con Salvini proprio oggi che l’alleato italiano si trova a Parigi per il G7 e un bilaterale con Castaner, avversario del Rassemblement National. Sono distanze dettate dalla differenza di toni tra partiti al governo (Lega) e partiti all’opposizione (Le Pen)? C’è da dire che all’assemblea dei giovani sovranisti a Roma la settimana scorsa i toni dei sovranisti stranieri di lotta sono stati molto alti, scatenati contro l’Unione Europea e i suoi leader, “Juncker ubriacone” e “Merkel strega”, stridevano con i toni soft degli italiani di governo. Ma questo non può essere solo l’unico elemento, visto che anche gli austriaci sono al governo con il Popolare Sebastian Kurz e anche loro non saranno a Milano.

Si sta sfaldando l’alleanza sovranista? Ne sono convinti gli alleati di Salvini al governo, i pentastellati, anche loro nella difficile composizione del puzzle di alleanze per la formazione di un nuovo gruppo europeo che possa essere “ago della bilancia” nell’Europarlamento. Anche loro, come Salvini, non vogliono rimanere fuori dai giochi a Bruxelles, insomma. Dopo il voto, si decideranno le prossime cariche e – al minimo – un Commissario europeo spetterà all’Italia: il M5s vogliono che a trattare su questo sia il premier Giuseppe Conte e non Salvini.

Lega e M5s, al governo insieme a Roma, si contendono il posto in maggioranza a Bruxelles, con i cinquestelle convinti di poter approfittare in quanto, dicono, contro Salvini e i sovranisti c’è un cordone sanitario da parte del Ppe, del Pse, dei liberali. Salvini naturalmente è di tutt’altro avviso, ma l’evento di Milano intanto se lo fa a distanza dagli alleati sovranisti. Eppure proprio dell’evento di Milano di metà aprile lo stesso Salvini aveva parlato di recente. Qualche mese fa, nella Lega immaginavano un’iniziativa sovranista europea a Roma, per un periodo hanno anche accarezzato l’idea di farla a Strasburgo. Niente di tutto questo, almeno per ora.

“Il due di picche di Orban e Kaczyski, che non parteciperanno all’incontro di Milano con i sovranisti, dimostra il flop politico del progetto europeo della Lega – dice l’eurodeputata cinquestelle Laura Ferrara – Persino la Le Pen ha scaricato l’alleato. Il Movimento 5 Stelle rappresenta al meglio la voglia di cambiamento diffusa in Europa. Non si può pensare di governare l’Europa con gruppuscoli di estrema destra che hanno idee medievali e retrograde. L’Europa guardi al futuro, diffondendo diritti e benessere e invece i sovranisti vogliono irrigidire i vincoli di bilancio e aumentare l’austerity”.

Sorgente: Cercasi comparse per raduno sovranista | L’Huffington Post

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