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Viene rinviata, al termine di un duro scontro in Consiglio dei ministri, la decisione sui rimborsi ai risparmiatori coinvolti nelle crisi bancarie. «Vince la linea Di Maio», esulta il Movimento 5 stelle. Perde la linea Tria, è il sottinteso. La norma sui rimborsi non entra infatti, come invece chiedeva il ministro dell’Economia, nel decreto crescita. Ma non passa neanche, per ora, la linea pentastellata che chiedeva un binario unico per i ristori. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte si fa promotore di una mediazione: lunedì convocherà a Palazzo Chigi le associazioni dei risparmiatori per concordare la norma che dovrebbe essere varata in un nuovo Cdm martedì 9.

Solo dopo si valuterà con precisione come procedere. La riunione fiume, di oltre tre ore, porta all’approvazione del decreto sulla crescita. Ma anche su questo testo c’è ancora da lavorare e infatti passa ‘salvo intesè: il dl rischia di ingrossarsi fino a contenere oltre 50 (c’è chi dice 80) articoli ma fonti governative dicono che così rischia di non passare il vaglio del Colle e quindi servirà un supplemento di esame.

Dentro c’è la norma su Alitalia voluta dal ministero guidato da Di Maio per convertire il prestito ponte di Alitalia in equity e consentire eventualmente allo Stato di entrare nella newco. E potrebbe esserci anche una norma sull’Ilva. Il premier annuncia che è in dirittura d’arrivo anche il decreto sblocca cantieri approvato salvo intese in Cdm due settimane fa: dovrebbe essere pubblicato in Gazzetta ufficiale in due o tre giorni. Ma in serata il testo non risulta giunto al Quirinale.

La battaglia nel governo si consuma comunque soprattutto sulla norma che riguarda i risparmiatori coinvolti nelle crisi bancarie. Le «fazioni» (copyright del leghista Claudio Durigon) arrivano in Consiglio dei ministri l’un contro l’altra armate: da un lato i Cinque stelle, dall’altro Tria (la Lega ufficialmente non si schiera, ma difende la proposta del ministro). Dietro, si celano le tensioni accumulate negli ultimi mesi tra il Movimento 5 stelle e il titolare del Mef. Di Maio e Tria sono tra i primi ad arrivare a Palazzo Chigi, si incrociano nei corridoi della presidenza del Consiglio. Ma, a quanto viene riferito, non si fermano a parlare.

Il vicepremier, che nell’Aula del Senato ribadisce la richiesta al Mef di «firmare il decreto», nel suo ufficio dettaglia con gli altri esponenti M5s una linea tutta d’attacco. Non serve una nuova norma inserita nel decreto crescita: bisogna mantenere la promessa ai risparmiatori di risarcire tutti e quindi attuare la norma contenuta nella manovra e bocciata dall’Ue. Con la soluzione proposta da Tria «si bloccano le procedure», attacca il Movimento. Ma anche il ministro dell’Economia tiene il punto. Serve una nuova norma che fornisca uno «scudo» ai funzionari del Mef contro possibili ricorsi alla Corte Conti, indicando Consap come ente erogatore dei risarcimenti.

E poi un doppio binario per i risarcimenti: con una corsia preferenziale con Isee inferiore ai 35mila euro e patrimonio inferiore ai 100mila euro, e controlli arbitrali su quelli di entità superiore. La Lega, rappresentata da Giancarlo Giorgetti in Cdm, invita a tenere conto del rischio di procedura Ue: i risparmiatori rischiano di dover restituire quanto percepito. L’atmosfera è gelida. «Serve l’accordo delle associazioni», dice Di Maio. Conte media: bisognerà dettagliare meglio le norme, ma solo dopo aver visto le associazioni. Il ministro dell’Economia resta comunque nel mirino del M5s. Il governo, assicura Di Maio, è «compatto» e l’idea di sostituire Tria con un ministro leghista va incasellata alla voce «miti e leggende».

Bisogna «lasciare stare» Tria, arriva a dire. Da Palazzo Chigi nel pomeriggio smentiscono che Di Maio abbia posto il «problema» Tria al premier Conte. Ma dalle fila del Movimento confermano che il problema esiste e potrebbe finire nella discussione su un rimpasto dopo le europee. Intanto, i pentastellati continuano a incalzare sulla consigliera di Tria, Claudia Bugno: la sua nomina nel cda dell’Agenzia spaziale italiana probabilmente si farà, ma per ora è rinviata.

Ultimo aggiornamento: 5 Aprile, 07:28

Sorgente: Banche, niente intesa sui rimborsi: Conte convocherà associazioni. Scontro M5s-Tria

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