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In centinaia da tutta Italia si sono riuniti nonostante il divieto della prefettura. La condanna di Sala

«Cento anni dopo siamo ancora tutti qui, sotto al cielo di Milano», festeggia Gianluca Iannone, 44 anni, leader del gruppo rock Zetazeroalfa, dal palco del capannone di via Toffetti, a sudest del centro. Dovrebbero essere i vent’anni del suo complesso, ma sono anche i cento dalla nascita dei Fasci mussoliniani, così gioca sull’equivoco il cantante e fondatore del centro sociale romano, poi partito neofascista, CasaPound.

A sentirlo cantare sono arrivati in qualche centinaio da tutta Italia e pure da oltre confine. Un appuntamento fissato da settimane, come dimostrano cartoline e biglietti, ma definito all’ultimo minuto tramite passaparola alla moda delle feste più ambite dalla destinazione segreta. Solo che invece di un appuntamento trendy, la febbre del sabato sera ha preso i neofascisti che hanno festeggiato a braccia tese per il saluto romano fino a tarda notte. Magliette con citazioni mussoliniane rigorosamente nere, teste pelate, poche ragazze e molta birra.

Il raduno in pubblico era stato vietato dal prefetto Renato Saccone e definito dal sindaco Giuseppe Sala «oltremodo oltraggioso», ma CasaPound ha tenuto lo stesso in privato l’evento nel ventennale del gruppo Zetazeroalfa e nel centenario della nascita, proprio a Milano, dei Fasci italiani di combattimento ad opera di Benito Mussolini. Questi ultimi furono co-protagonisti del cosiddetto biennio rosso 1919-1921, in cui si scontrarono con i comunisti che volevano importare in Italia la rivoluzione russa del 1917 e anche con normali cittadini e lavoratori. Allo stesso modo, il gruppo di Iannone fa «rock contro il comunismo» con lo slogan ripreso su magliette e social: «Abbiamo cento anni, ma ce ne sentiamo venti».

E se i riferimenti non fossero abbastanza chiari, i cancelli del concerto sono stati aperti alle 19,19 in omaggio alla fondazione dei Fasci, prima che sul palco si susseguissero i gruppi Ultima frontiera, Fantasmi del passato, Spqr e infine i Zetazeroalfa. Dall’esperienza aggregativa di questi ultimi, con esibizioni dalla Spagna alla Finlandia, ha origine il movimento CasaPound, attorno a cui esiste «un mondo sommerso», come lo definisce Iannone, di complessi rock e rap, senza contare una casa discografica, i dibattiti e il quotidiano online Il primato nazionale, che si definisce «sovranista», ospita il blog “La ragion populista” di Diego Fusaro e ieri titolava «Draghi ha chiesto austerità e il governo si è piegato: lo conferma la Bce».

Altro mezzo della galassia CasaPound per avvicinare i giovani, oltre alla presenza sui social, è Blocco studentesco, associazione presente in oltre cinquanta città italiane e presente al concerto di sabato sera con molti suoi esponenti. Alcuni di loro, assieme a un centinaio di neofascisti con tanto di vessilli della Repubblica di Salò, tra cui esponenti di Lealtà azione, alternandosi a una manifestazione antifascista, si sono incontrati all’ora di pranzo di sabato al Cimitero monumentale di Milano per leggere i nomi dei camerati caduti e depositare una rosa sulla cripta fatta costruire da Mussolini per onorarli nel 1925.

Sorgente: Saluti romani, teste rasate e magliette nere: il sabato fascista nel capannone di Milano – La Stampa

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