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Mentre Salvini fa il bullo con Rami, il tredicenne che ha sventato la strage dell’autobus, “si faccia eleggere in Parlamento se vuole lo Ius Soli” ha detto il ministro, i suoi sostenitori insultano e minacciano via social Stefania Bonaldi, sindaca di Crema, città per cui lavora la società di trasporti di cui era dipendente l’autista-sequestratore Ousseynou Sy.L’odio social però parte dai vecchi media, la sindaca annuncia querele a Libero e Il Giornale: “Hanno fato partire la campagna d’odio verso di me”.Stefania Bonaldi negli ultimi giorni è stata bersagliata nei commenti su facebook da persone che l’accusano di essere in qualche modo responsabile della tentata strage. Il motivo? È una delle sindache che si stanno adoperando per mitigare gli effetti del decreto sicurezza Salvini, con l’iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo e di chi si è visto limitare questo diritto in base alla legge Salvini. Quindi una nemica da insultare, bullizzare e calunniare. Dopo la scampata strage di San Donato però sono arrivate anche le fake news via social, alimentate -racconta la sindaca a Radio Popolare– da quanto scritto da alcuni media tradizionali. Due in particolare, dice la sindaca: Libero e Il Giornale. “È partito un filone da due testate nazionali, Libero e Il Giornale, verso cui sporgerò querela, che hanno creato l’equazione tra sindaca anti-Salvini e contro la legge sicurezza per alludere a un sostegno o supporto all’autista senegalese, così lo hanno definito nonostante la persona in questione sia italiana dal 2004, non solo rispetto alla falsità che l’avrei assunto io, ma creando anche un parallelismo assolutamente infondato. Questo ha dato origini a condivisioni online, commenti social e un meme che diceva che avevo permesso all’autista senegalese di tenare la strage”.insulti social sindaca cremaStefania Bonaldi ha quindi deciso di portare tutto in Procura e denunciare alla Polizia Postale i commenti offensivi e minacciosi. “Ho ritenuto che la situazione andasse denunciata direttamente alla procura perché si possa andare a fondo. Credo che ci sia da creare una contro-cultura perché le fake news e le condivisioni irresponsabili su facebook possono generare fenomeni di linciaggio e gogna mediatica che poi contribuiscono a creare una sbu-cultura di odio e violenza”.La sindaca annuncia querele a Libero e Il Giornale. I social amplificano e danno voce a chiunque, odiatori compresi, ma spesso le campagne vengono alimentate da articoli scritti sui vecchi media. “Abbiamo gli screenshot degli articoli, quegli articoli mi hanno definita come sindaca anti-Salvini e in un caso la sindaca che coccolava il senegalese. Non sono i denari che mi interessano ma le questioni di principio e che sono di sostanza, per questo li querelerò. Non si possono creare le condizioni per alimentare questo clima d’odio e diffamare in modo gratuito e destituito di ogni fondamento le persone”.

Sorgente: L’odio social che parte dai vecchi media

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