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Lo scontro elettorale M5s-Lega travolge anche gli F35. «Non c’è nessuno scambio con la Lega rispetto all’ok al Memorandum», precisa Luigi Di Maio rilanciando l’opportunità di rivisitare il programma. «L’Italia non può restare indietro sul programma», insiste Matteo Salvini al quale, in maniera netta, replicano a sua volte fonti della Difesa: «Il dossier è in mano a Conte, chiediamo rispetto dei ruoli e meno confusione». «La Lega parla e agisce sempre per il bene degli italiani», è il commento finale di fonti leghiste. La partita è aperta e chissà se finirà tra le maglie del Cdm che mercoledì 20 marzo varerà il decreto sblocca-cantieri sul quale, nelle ultime ore, si è prodotto nuovamente un asse tra Conte e Di Maio. Con l’obiettivo di sfilare la paternità del provvedimento agli alleati leghisti.

POLEMICA SULLA CONCORRENZA DI FRANCIA E GERMANIA

«Ho sentito dire che se non ci muoviamo la Francia e la Germania ci superano nell’acquisto di F35, io ricordo che la Francia e la Germania non hanno acquistato neanche un F35. La Francia perché ha una sua industria da sempre, la Germania ha deciso di acquistare gli Eurofighter», ha detto Di Maio soffermandosi con i cronisti sul dossier e facendo riferimento alle dichiarazioni di Salvini sulla presunta concorrenza di Parigi e Berlino sul programma. Sostenere che «francesi e tedeschi possono accelerare sul programma» come ha fatto il ministro dell’Interno, sostengono invece al ministero di Elisabetta Trenta, «è fuorviante, visto che finora né francesi né tedeschi hanno comprato un solo F35». I primi, sottolineano, «hanno la loro industrie e Berlino di recente, secondo notizie di stampa, per sostituire i suoi tornado sembrerebbe persino aver scelto di escludere dalla rosa dei finalisti i velivoli F-35».

Sorgente: Lo scontro sugli F35 tra Salvini e la Difesa

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