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Fadil, il giallo dell’inchiesta a 7 giorni dal decesso: perché la radioattività finora non era emersa

I 13 punti oscuri delle indagini

di Giuseppe Guastella e Simona Ravizza

1. Chi è Imane Fadil?

Quando scoppia il caso Ruby sulle cene e i «dopo cena» ad Arcore in casa dell’allora premier Silvio Berlusconi, Imane Fadil è una modella, con comparsate in tv in programmi di seconda fascia e il sogno di diventare giornalista sportiva. Dopo lo scandalo, la giovane, che smette di lavorare, si ritiene danneggiata dal clamore della vicenda. Così si costituisce parte civile nei vari processi contro Berlusconi, Emilio Fede e Nicole Minetti.

2. Quando viene ricoverata?

Imane viene ricoverata nella clinica Humanitas di Rozzano, alle porte di Milano, il 29 gennaio dove arriva in ambulanza dopo essersi sentita male a casa di un amico. I sintomi sono: spossatezza, forti mal di pancia, gonfiore del ventre, dimagrimento rapido. I medici pensano a un tumore del sangue o che sia affetta da una grave malattia autoimmune come il lupus. Il racconto della giovane, che dice di avere vissuto in una casa infestata da topi, fa sospettare anche la leptospirosi.

3. Quando muore?

Il primo marzo. Il midollo osseo non è più in grado di produrre globuli bianchi. Reni e fegato sono distrutti.

4. Che cosa confessa Imane all’avvocato prima di morire?

A metà febbraio la marocchina confida all’avvocato Paolo Sevesi e al fratello di temere di essere stata avvelenata: a spingerla a pensare ciò — secondo fonti della Procura — potrebbero essere stati i medici stessi.

5. Quando scatta l’inchiesta per omicidio?

Le date non tornano. Secondo un comunicato stampa dell’Humanitas, la Polizia giudiziaria viene allertata, eseguendo procedure standard, appena si fanno strada i timori di un possibile avvelenamento. Il procuratore della Repubblica Francesco Greco, invece, dichiara: «Abbiamo saputo della morte dal difensore di Imane Fadil, una settimana dopo il decesso».

6. Perché le date sono importanti?

I presunti ritardi nelle comunicazioni alla Procura fanno sì che la donna non abbia potuto essere interrogata. L’inchiesta è affidata ai pm Tiziana Siciliano e Luca Gaglio, gli stessi che rappresentano l’accusa a Silvio Berlusconi nel processo Ruby ter, il filone in cui il Cavaliere è accusato di corruzione in atti giudiziari dei testimoni. Fadil avrebbe potuto testimoniare.

7. Quando vengono richiesti gli esami sui metalli pesanti?

Dopo che le analisi di routine non danno riscontri, il 27 febbraio l’Humanitas chiede una consulenza al Centro Antiveleni dell’Istituto Maugeri di Pavia per eseguire esami sulla presenza nel sangue di 50 metalli. I risultati arrivano per telefono il primo marzo e via fax il 6 marzo.

8. Qual è l’esito delle analisi?

Dal referto, letto al Corriere, emergono i seguenti valori: «Cobalto 0,7 microgrammi al litro («Il livello di tossicità è considerato 40 — spiegano i medici — e sotto i 10 non è mai trattato con cure mediche»); Cromo 2,6 («Il livello di tossicità è considerato 800»); Molibdeno plasmatico 2,6 («Non ci sono livelli di guardia fissi perché non ci sono casi di tossicità acuta noti»); Nichel 2,8 («Il livello di tossicità è almeno 100 volte superiore»); Antimonio plasmatico 3 («Non ci sono livelli di guardia fissi perché non ci sono casi di tossicità acuta noti»); Cadmio 1,2 («Fino a 1,5 è nella norma»), come dentro la soglia risultano tutti gli altri valori rimanenti». Per il Centro Antiveleni di Pavia non sono presenti — in sintesi — livelli tossici.

9. Perché la Procura ipotizza agenti radioattivi?

«Un conto è la presenza nel sangue di metalli pesanti — spiega Roberto Moccaldi, responsabile di Medicina del lavoro e Radioprotezione del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) —, un altro la possibilità che essi siano radioattivi. A parte alcune eccezioni (come il polonio), un dosaggio pericoloso di radiazioni necessita solitamente di una quantità rilevante di metalli radioattivi nel corpo». Da un test eseguito sulla salma su ordine della Procura in un altro laboratorio (il Centro Antiveleni di Pavia non effettua misure di radioattività) emergono, dice un investigatore, «livelli di radioattività pari a quelli di chi ha lavorato per 30 anni in una fonderia».

10.Come si può diventare radioattivi?

«Introducendo nell’organismo radionuclidi, ossia materiali che emettono radiazioni ionizzanti in grado di attraversare il corpo umano ed uscire — dice Moccaldi —. Si chiamano radiazioni gamma. Oppure introducendo altri radionuclidi che emettono radiazioni alfa, come il polonio 210, che provocano un danno maggiore. Quest’ultimo è utilizzato nel 2006 per uccidere Litvinenko, l’ex spia russa morta in ospedale dopo aver sorseggiato un tè».

11. Quali precauzioni vanno prese per evitare contagi?

«In caso di radiazioni gamma si deve evitare l’esposizione non sostando vicino a chi è contagiato — sottolinea Moccaldi —. Con le alfa il problema non c’è per la loro scarsa capacità di uscire dal corpo».

12. L’autopsia sarà eseguita tra mercoledì e giovedì, a 20 giorni dalla morte. Col passare del tempo le tracce di radioattività rischiano di diminuire?

«No. Negli organi-bersaglio come reni e fegato le sostanze radioattive vengono smaltite in tempi non brevi — chiarisce Moccaldi —. Un mese non basta».

13. La tesi dell’avvelenamento è l’unica in campo?

No. La Procura non esclude nulla: «È tutto da accertare. Potrebbe trattarsi anche di una tremenda malattia»

Sorgente: corriere.it

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