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Sul voto non ci dovrebbero esserci sorprese nonostante i malumori degli ortodossi M5s

Senato al voto sulla richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti del vicepremier Matteo Salvini. Ieri il presidente della giunta, Maurizio Gasparri, nella sua relazione ha proposto il no. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini è in Aula. Con lui, anche il ministro delle politiche agricole Gian Marco Centinaio. Il voto è previsto per le 13,  sarà palese senza proclamazione immediata del risultato.

Mai pensato di intervenire per sequestro di persona“, ha detto Salvini prendendo la paraola in Aula. “Per andare a processo – ha aggiunto – dovrei mentire a questo Senato agli italiani, dovrei dire che non ho fatto l’interesse pubblico”.

“Amo l’Italia e miei figli e il mio lavoro, mi ritengo un ragazzo fortunato, ringrazio il buon Dio e gli italiani”, ha detto il ministro fermandosi un attimo, per commozione. Poi ha ripreso: “Ringrazio il buon Dio e gli italiani per l’onore di poter difendere con il mio lavoro che penso di svolgere con onestà, buon senso, coraggio. Comunque votiate vi ringrazio, siate certi che continuerò il lavoro senza nessuna paura, sennò farei un altro mestiere”.

“Scusate, non mi emoziono quando parlo ma quando c’è di mezzo un reato e di solito vado a braccio ma… in questo caso me lo sono scritto perché se mi si accusa che, col mio lavoro ho fatto privatamente qualcosa che ho fatto e farò per difendere la sicurezza del Paese e dei miei figli, allora perdonate, un po’ di emoziono” ha continuato.

LA DIRETTA DALL’AULA

Il voto non dovrebbe riservare particolari sorprese. Formalmente Lega e 5 stelle, quindi la maggioranza di governo, sono tutti schierati per il no. E potranno contare anche suoi voti di Forza Italia. “Gli iscritti “hanno detto che il Governo ha tutelato un interesse pubblico”, assicura Luigi Di Maio.

Caso Diciotti, oggi si vota al Senato

Il no all’autorizzazione in Aula, sostenuto ufficialmente dai 5 stelle, è nella stessa linea della giunta per le immunità: linea, spiega il presidente Gasparri, che “si basa sull’articolo 96 della Costituzione, che regola la responsabilità dei ministri, e sulla Legge Costituzionale (n.1 dell’89)”. Ma è evidente che le acque non sono tranquille. A scanso equivoci il voto sarà palese e lo stesso premier Conte sarà presente in Aula, “per assunzione di responsabilità”, spiega, ma anche in difesa di “una chiara linea politica che il governo sottoscrive”.

A preoccupare non sono solo le senatrici M5s, Fattori e Nugnes che hanno finora manifestato la loro intenzione di votare sì all’autorizzazione a procedere per Salvini, ma si parlerebbe anche di qualche altro dissidente. Una parte di questi sarebbero tentati di uscire dall’Aula o risultare assenti per evitare scontri diretti con il movimento. Anche perché il capogruppo in Senato Stefano Patuanelli ha avvertito che chi vota in dissenso dalla piattaforma è fuori anche se le espulsioni renderebbero ancora più risicati i numeri della maggioranza in Senato.

Sorgente: Diciotti, Matteo Salvini in Senato: ‘Per andare a processo dovrei mentire’ – Politica – ANSA

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