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Bagarre in Aula per l’emendamento sulla castrazione chimica, che divide M5s e Lega. Bocciato anche l’emendamento di Laura Boldrini contro il ‘revenge porn’

28 marzo 2019 Slitta alla prossima settimana l’ok della camera al ddl “codice rosso”. il nodo castrazione chimica, sul quale si era creata tensione tra M5s e Lega, ha rallentato i lavori mentre, spiegano dalla maggioranza, in Aula si sarebbe registrato anche un certo ostruzionismo delle opposizioni. La maggioranza cercherà, da qui al voto dei prossimi giorni, di far rientrare lo scontro sulla castrazione chimica. La norma sulla castrazione chimica, come ha spiegato la ministra Giulia Bongiorno, è prevista in un emendamento al Ddl Codice rosso. L’obiettivo, ha detto la ministra è “inserire la possibilità di subordinare la sospensione della pena ad un trattamento terapeutico o farmacologico inibitorio della libido”. Alternativa che non convince il M5S:”E’ una presa in giro per le donne”. Protesta dele deputate, seduta sospesa Le deputate del gruppo di Forza Italia alla Camera hanno occupato, in segno di protesta, i banchi del governo dell’Aula di Montecitorio. Il presidente Roberto Fico, è stato quindi costretti a sospendere la seduta per 5 minuti. A telecamere spente dal Transatlantico si sono poi sentiti cori ‘onestà, onestà’ e dei fischietti, e alcuni deputati hanno raccontato che anche dagli scranni di Pd, Leu e Fdi sono scese tutte le deputate e si sono unite alla protesta. A questo punto Lega e M5S hanno intonato il coro Nazareno, Nazareno. Il presidente della Camera, Roberto Fico, ha sospeso per la seconda volta la seduta della Camera, impegnata nell’esame del Codice rosso e ha convocato la conferenza dei capigruppo. A chiederla le opposizioni, per rinviare il ddl a martedì prossimo. La prima sospensione per l’emendamento sul ‘revenge porn’ Cosa prevede L’emendamento, che modifica l’articolo 165 del codice penale, prevede che “la sospensione condizionale della pena, nei casi di condanna” per reati come la violenza sessuale possa essere “subordinata a trattamenti terapeutici o farmacologici inibitori della libido con il consenso del condannato”. Contrario alla castrazione chimica il presidente della Fnomceo (Federazione nazionale degli Ordini dei medici) Filippo Anelli: ‘per un medico non accettabile pratica che lede un organo’ Non passa il ‘revenge porn’ Le norme sul ‘revenge porn’ (‘pornografia per vendetta’) non saranno inserite nel Ddl sul Codice rosso all’esame dell’aula della Camera. E’ quanto ha deciso la maggioranza dopo la sospensione della seduta proprio per permettere al comitato dei nove della commissione Giustizia di discutere sull’emendamento presentato dalla deputata di Fi Federica Zanella che inseriva il reato nel testo che l’assemblea di Montecitorio sta esaminando. Un tentativo di rimettere l’emendamento di Laura Boldrini sul revenge nella proposta di legge sul Codice rosso. Serve una legge Alla ripresa della seduta la relatrice Stefania Ascari (M5S) ha espresso parere contrario alla proposta di modifica forzista. Le opposizioni hanno protestato. L’intenzione di M5S è quella di portare avanti un ddl ad hoc sul revenge porn all’esame al Senato. Proprio questa mattina in una conferenza stampa è stata presentata la proposta del Movimento 5 Stelle, nata nei mesi scorsi per affrontare quella che è stata definita una emergenza sociale. Ne hanno partecipato alle discussioni cdiscusso due giornaliste impegnate sul tema degli abusi sulle donne, Selvaggia Lucarelli e Federica Sciarelli, il sottosegretario all’Istruzione Giuliano e la signora Giglio, la mamma di Tiziana Cantone. Nessuna divergenza su revenge porn Spiega il capogruppo M5s al Senato, Stefano Patuanelli: “La nostra posizione è chiara. Serve una legge organica, il cui testo sia frutto del corretto lavoro di ascolto degli stakeholder, come le associazioni, la Polizia Postale, le piattaforme web, gli esperti”. “Il ddl che abbiamo presentato oggi in Senato – spiega ancora il capogruppo pentastellato – è già in discussione in commissione Giustizia, e il nostro impegno e’ di approvarlo in tempi brevi ma senza forzature, come sarebbe un semplice emendamento”. Sulla stessa linea la Lega, spiegano fonti del partito di via Bellerio, contraria ad inserire il revenge porn nel ddl ‘Codice rosso’. ​Giulia Sarti: “Revenge porn non si risolve con emendamento” Nel dibattito interviene anche Giulia Sarti, deputata autosospesa da M5s ed ex presidente della commissione Giustizia della Camera, che è stata coinvolta proprio in una vicenda relativa alla diffusione di sue foto intime. “Ringrazio tutti coloro che in questi giorni hanno espresso reale e sincera vicinanza nei miei riguardi. A tal proposito, in virtù di quel che ho passato, io così come molte altre donne purtroppo, ci tengo a sottolineare che il caso in questione, cosiddetto ‘Revenge porn’, discusso in queste ore nell’ambito del Codice Rosso, non può certo risolversi attraverso l’approvazione di un mero emendamento. Al contrario, la materia è talmente delicata da richiedere un ampio dibattito non solo parlamentare, bensì giuridico-sociale”.

Sorgente: Ddl Codice rosso, slitta l’ok della Camera, divergenze sulla castrazione chimica – Rai News

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