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E’ la domenica delle primarie per il Partito democratico. Lunghe code, fin dalle 8, per eleggere i mille componenti dell’Assemblea nazionale e per scegliere chi sarà il nuovo segretario dem tra Maurizio Martina, Nicola Zingaretti e Roberto Giachetti. Oltre 7000 i seggi, fra Italia ed estero, aperti fino alle 20. Possono votare tutti i cittadini italiani che abbiano compiuto 16 anni e quelli dell’Unione europea e di altri Paesi, residenti in Italia: occorre avere la tessera elettorale e un documento di identità. Chi non è iscritto al Pd dovrà lasciare un contributo di almeno 2 euro. Sono inoltre previsti seggi speciali negli ospedali, case di cura, case di riposo.

La giornata di oggi potrebbe teoricamente non essere il passaggio definitivo per eleggere il segretario. Lo Statuto del partito prevede infatti un «terzo tempo» nel caso in cui nessuno dei tre candidati dovesse riuscire ad avere la maggioranza assoluta dei voti ai gazebo. Un’ipotesi però che non si è mai verificata nei tre precedenti congressi, quando il voto dei militanti è stato risolutivo.

 

Il primo a votare, tra i volti noti del Pd, è stato Walter Veltroni: l’ex segretario si è recato al gazebo di piazza Fiume, a Roma, alle 8 in punto, per esprime la sua preferenza. Poi in mattinata, sempre a Roma, il voto di Paolo Gentiloni, poi quelli di Nicola Zingaretti e Roberto Giachetti. Maurizio Martina vota invece nella sua città, a Bergamo. Carlo Calenda vota e fa lo scrutatore in mattinata nel Gazebo di Piazza del Popolo, mentre Matteo Renzi ha votato alla Leopoldina, a Firenze. Il leader storico dell’Ulivo Romano Prodi vota a Bologna.

Intanto la Commissione Congresso del Partito Democratico, riunita permanentemente per le primarie, sta approvando una delibera che autorizza – si apprende da fonti dem – a usare fotocopie delle schede, per fare fronte al loro progressivo esaurirsi dovuto alla grande affluenza che si registra dalle prime ore del mattino. Le operazioni di scrutinio cominceranno subito dopo la chiusura dei seggi, alle 20. Entro la mezzanotte dovrebbero essere noti dati significativi sul voto.

 

Renzi: un voto contro «chi sta mettendo in ginocchio il Paese

L’ex segretario dem, Matteo Renzi, ha postato una foto del seggio commentando: «Sono stato a votare. Un grande festival della democrazia. Una bella giornata per chi crede nella politica». «Si deve fare un grande in bocca al lupo ai tre candidati per la sfida molto leale che hanno fatto – ha aggiunto -, auguro di non subire lo stesso fuoco amico che abbiamo subito noi che abbiamo vinto per due volte le primarie con il 70%; per questo non ho voluto fare nessuna corrente». Per Renzi l’urgenza è «una battaglia educativa e culturale contro chi sta mettendo in ginocchio il Paese», e per questo «è dare una mano al Pd di cui faccio parte».

 

Per Renzi, «il palloncino grillino si è sgonfiato, non solo alle Regionali, ma nella credibilità di quella classe dirigente che un anno fa rappresentava la speranza e il futuro, e che oggi è già il segno del fallimento. Hanno cambiato idea su tutto e non stanno cambiando l’Italia».

Zingaretti: «Se toccherà a me non tradirò gli italiani»

«Sono contento di queste lunghe file, è una risposta meravigliosa – ha detto Nicola Zingaretti, candidato, in fila in piazza Mazzini per votare ai gazebo -. Avevo chiesto fiducia e passione per cambiare e mi pare che questo messaggio sia arrivato. Ora tocca a noi non tradire la fiducia degli italiani, e se toccherà a me giuro che non la tradirò mai». Zingaretti aggiunge: «Credo sia il tempo di ricostruire e il tempo di cambiare. Quello che serviva era questa grande presenza degli italiani: di fronte a problemi immensi mi sono buttato nella mischia per dimostrare che il Pd è l’unica risorsa dell’Italia per l’alternativa. Il governo, come unica ricetta degli italiani, offre l’odio e la divisione».

Martina fa il verso a Totò

«Vota Antonio! Vota Antonio! Vota Antonio! Ah… no, vota Maurizio Martina! Vota la mozione Fiancoafianco!». Scherza, Maurizio Martina, nell’appello vocale al voto per le primarie, in chat con i suoi sostenitori, giocato sul filo dell’ironia con la citazione ad un celebre sketch di Totò. «Vota questa squadra bella che ha lavorato tanto – dice il candidato alla segreteria Pd – siamo la mozione che ha detto a chiare lettere “rompiamo gli schemi e uniamo il Pd contro questa destra pericolosa”». «Serve davvero il coinvolgimento di tutti – conclude – per cui passiamo parola e passiamo questo audio. Facciamo in modo che ci siano tante persone a sostenere la nuova stagione dei democratici».

ANSA

Il tweet di Gentiloni dopo la manifestazione di Milano

«Dopo un bel sabato a Milano, una buona domenica per l’Italia», scrive Paolo Gentiloni su Twitter, postando le fotografie al seggio in cui ha votato per le primarie Pd.

A Capaci si dimette per protesta il segretario del partito

A Capaci – Comune del Palermitano di circa 12 mila abitanti dove nel ’92 avvenne la strage Falcone – il segretario del Pd, Salvatore Roccalumera, si è dimesso dalla sua carica per protestare contro la decisione del partito di non prevedere un gazebo per le primarie e costringere gli elettori ad andare a Carini anziché nel più vicino Comune di Isola delle Femmine. E il sindaco di Capaci, Pietro Puccio, ex presidente della Provincia di Palermo, ha deciso di non votare. «Non posso starmene con le mani in mano – dice Roccalumera – e subire una scelta che può essere giustificata solamente dal fatto che i risultati di Capaci nelle passate primarie non sono stati di gradimento di chi oggi occupa i vertici del partito. Ma per questo non si può impedire la partecipazione di persone che con grande entusiasmo hanno sempre sostenuto il Pd in un paese simbolo della lotta alla mafia».

Sede del Pd imbrattata nel Veneziano

La sede del circolo Pd di Campalto (Venezia), che è anche sede di seggio per le primarie, è stata imbrattata la notte scorsa con svastiche e frasi inneggianti a Mussolini. I responsabili del circolo, dopo essersi accorti dell’accaduto, hanno presentato denuncia alle forze dell’ordine. «La risposta più forte e immediata – è il commento dei democratici – sta nella partecipazione di quanti più cittadini possibile al voto».

Sorgente: Code in tutta Italia ai gazebo delle primarie Pd: “Le schede non bastano, servono fotocopie”

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