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Dall’analisi emerge che si verificherebbero perdite per 7 miliardi e vantaggi economici per 885 milioni. Impatto sulle casse dello Stato fino a 10-16 miliardi. Toninelli: “Dati impietosi, valutazione negativa non è contro Ue né contro Francia. Deciderà governo”. Tajani: “Non buttare soldi per 5 capricciosi esperti”

12 febbraio 2019 “L’analisi condotta mostra come, assumendo come dati di input relativamente alla crescita dei flussi di merce e dei passeggeri e agli effetti di cambio modale quelli non verosimili contenuti nell’analisi costi-benefici redatta nell’anno 2011, il progetto presenta una redditività fortemente negativa”. E’ quanto riportano le conclusioni dell’analisi costi benefici pubblicata oggi dal ministero delle Infrastrutture e Trasporti sul proprio sito. Nello scenario “realistico” il valore attuale netto economico (Vane), ovvero il saldo tra i costi e i benefici, risulta pari rispettivamente a -6.995 milioni considerando i costi “a finire” (escludendo i soldi già spesi) e a -7.949 milioni qualora si faccia riferimento al costo intero. Lo si legge nel dossier. Le valutazioni dell’Analisi Tale risultato deriva dalla somma di due componenti di segno opposto: “La prima – spiega il rapporto – relativa ai flussi di merci, determina un effetto negativo pari a 463 milioni. Tale risultato è la conseguenza del fatto che, nelle condizioni complessive esistenti sugli itinerari di interesse per il progetto, lo spostamento modale dalla strada alla ferrovia risulta essere socialmente inefficiente. Il beneficio economico conseguente alla possibilità di instradare treni lunghi e pesanti sull’itinerario ‘di pianura’ reso possibile dall’opera in esame, sommato alla riduzione delle esternalità negative risulta minore della perdita di accise e di pedaggi. Il risultato negativo è fortemente influenzato anche dal fatto che i flussi di traffico su ferrovia esistenti – ossia quelli che con certezza godrebbero della riduzione dei costi operativi – sono di entità molto modesta sia in termini assoluti sia rispetto a quelli che dovrebbero cambiare modo”. “La seconda, relativa ai passeggeri, determina un beneficio positivo pari a 1,3 miliardi – prosegue l’Analisi -. Considerato che i costi attualizzati di investimento ‘a finire’ e gestione dell’opera assommano a 7,9 miliardi, il ‘valore attuale netto economico’ ossia la perdita di benessere – differenza tra costi sostenuti e benefici conseguiti – conseguente alla realizzazione dell’opera risulta pari a 7 miliardi”.”A tale valore devono essere sottratti i costi di ripristino delle opere realizzate finora (messa in sicurezza delle gallerie e rinaturalizzazione dei siti) stimati pari a 347 milioni e quelli della ‘messa in sicurezza’ della linea storica che, a seconda degli scenari di traffico che si intenderà considerare – conclude l’Analisi -, potrà essere garantita con interventi a basso impatto economico ovvero con altri di maggiore rilievo, da definirsi a seguito di una specifica analisi del rischio nonché dei benefici attesi, per un ammontare massimo di 1,5 miliardi. Al netto di tali costi, il Vane risulterebbe pari a -5,7 miliardi”. Manca firma dell’ingegnere Coppola. Mit: non ha lavorato a stesura Riporta la firma di cinque commissari l’analisi pubblicata dal Mit. Il sesto, l’ingegnere Pierluigi Coppola, non ha sottoscritto il documento. A farlo notare è il parlamentare torinese del Pd, Davide Gariglio, che parla di “documento da invalidare”. Coppola, sostiene, era “l’unico esperto neutrale presente tra i commissari scelti dal ministro Toninelli, che si è peraltro apertamente dissociato dai risultati finali”. Fonti del Ministero delle infrastrutture trasporti precisano che “il professor Pierluigi Coppola non ha partecipato, in specifico, alla stesura delle relazione sulla analisi costi-benefici sulla Tav Torino-Lione”. Il documento infatti è stato firmato da 5 sui 6 membri del gruppo di lavoro: Marco Ponti, Paolo Beria, Alfredo Drufuca, Riccardo Parolin e Francesco Ramella. Impatto sulle casse dello Stato, fino a 10-16 miliardi La Tav avrebbe un impatto sulle finanze pubbliche degli Stati interessati superiore alla sola somma dei costi di investimento e di gestione: a questi devono infatti essere sommate le minori accise che – si legge nell’analisi costi-benefici del Ministero delle infrastrutture e trasporti – portano il bilancio complessivo da 10 a 11,6miliardi (flussi attualizzati) nello scenario “realistico” e a 16 miliardi in quello “Osservatorio2011”. Toninelli: dati analisi impietosi deciderà il governo “Come ciascuno adesso può vedere da sé, i numeri dell’analisi economica e trasportistica sono estremamente negativi, direi impietosi”. Così il ministro delle infrastrutture e trasporti Danilo Toninelli commenta in una nota la pubblicazione dell’analisi costi-benefici sulla Tav. “La valutazione negativa della Torino-Lione che emerge dall’analisi, voglio dirlo in modo chiaro, non è contro la Ue o contro la Francia”, sottolinea Toninelli, aggiungendo che “la decisione finale, come è naturale che sia, spetta ora al governo stesso nella sua piena collegialità”. Siri: tavolo per discutere analisi, un peccato perdere occasione così importante “Ci sono argomenti” dell’analisi costi benefici “su cui potremmo discutere e discuteremo attorno a un tavolo: troveremo una sintesi di buonsenso”. Lo dice il sottosegretario leghista alle Infrastrutture Armando Siri, che valuta “un po’ fuori luogo”, anche in chiave di politica ambientale, valutare come costi i mancati incassi da accise e pedaggi. Ad ogni modo, sottolinea,”è la politica a fare le scelte strategiche e di contesto. Sarebbe un peccato perdere un’occasione così importante”. Molinari (Lega): stop non è ipotesi percorribile “Valuteremo l’analisi costi-benefici e faremo le nostre valutazioni. Ritengo che il contratto che abbiamo sottoscritto sia un contratto che prevede una valutazione di diverse modalità di esecuzione della Tav, per ottenere maggiori risparmi, per avere una maggiore tutela ambientale e per evitare opere inutili. Su questo si può ragionare. Pensare di non realizzarla onestamente non la vedo un’ipotesi percorribile”. Lo ha detto il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari. Fico: documenti al più presto nelle aule parlamentari “E’ chiaro che, al di fuori dell’obbligo giuridico o meno del ministero, i documenti vanno sottoposti il prima possibile alle Aule parlamentari. Questo è stato sempre il mio intento e la mia richiesta, anche ufficiale e informale, per le vie brevi, che ho fatto al ministero per avere il testo in Commissione il prima possibile”. Questa la risposta del presidente della Camera, Roberto Fico, al portavoce dei gruppi parlamentari FI, Giorgio Mulé, che aveva sollecitato una “difesa delle prerogative del Parlamento” – “c’e’ un limite a tutto”, aveva osservato – a fronte delle vicende della relazione costi/benefici sulla Tav, criticate dal parlamentare ‘azzurro’ come “un’enorme presa in giro che ci offende”. Tajani: non buttare soldi per 5 capricciosi esperti “A Conte ho riportato la posizione del Parlamento Ue che è favorevole a realizzare le infrastrutture, quindi riteniamo di prioritario interesse per l’Europa la realizzazione anche della Tav”. Così Antonio Tajani dopo l’incontro con Giuseppe Conte. “Per quanto mi riguarda la Tav è un’opera prioritaria e da commissario ai trasporti abbiamo finanziato la parte europea transfrontaliera, ritengo che quei soldi debbano essere investiti bene e non buttati al vento perché cinque capricciosi esperti no-tav hanno detto che non si deve fare. Vedremo se Conte dirà qualcosa nel corso del suo intervento” in aula, ha aggiunto. Comité: fatichiamo a prenderlo sul serio “Visto dalla Francia, questo rapporto costi benefici facciamo un po’ fatica a prenderlo sul serio. Abbiamo tanti difetti ma quando si nomina una commissione indipendente, si fa in modo di non mettere solo tecnici contrari al progetto”: Lo dice il delegato generale Comité Lyon-Turin Stéphane Guggino. Nel rapporto “tutti i parametri favorevoli: impatto su ambiente o traffico, sono minimizzati e quelli sfavorevoli esaltati. Adesso ci prenderemo un po’ di btempo per studiare meglio il rapporto. In Francia si dice ‘chi vuole uccidere il proprio cane dichiara che ha la rabbia’”. No Tav: ora smilitarizzare la valle, via i vertici Telt “Mentre leggiamo con attenzione l’analisi, vogliamo portarci avanti e chiediamo da subito: la smilitarizzazione del cantiere e la rimozione dei vertici di Telt e dell’Osservatorio”. E’ il primo commento dei No Tav ,sulla pagina Facebook Notavinfo, alla analisi costi-benefici che bocca la Torino-Lione. “Noi l’analisi e il risultato lo abbiamo chiaro da quasi 30 anni, da quando iniziammo a opporci ad un’opera inutile, dannosa, imposta con la forza. Ogni euro usato per la Tav è un euro rubato alle necessità del Paese”. Boccia: nei cantieri 50 mila posti di lavoro Nel decidere sulla Torino-Lione “auspichiamo che il governo abbia una unica e grande priorità: l’occupazione, il lavoro. L’apertura di questi cantieri a regime determina 50mila posti di lavoro”, dice il leader di Confindustria, Vincenzo Boccia. “Se per il Governo questo basta… A noi basta come analisi costi-opportunità, in una fase delicata per l’economia, in cui va messo al centro il lavoro. E’una grande occasione per dare lavoro a 50mila persone. Io l’analisi già l’ho fatta: ho dato un dato, a noi basta”. Lombardi a Salvini: ti facciamo un disegnino? “L’analisi costi benefici del ministero Trasporti a guida M5S boccia il Tav formalizzandone la già evidente inutilità. Prima reazione di Matteo Salvini: ‘Non ho letto il dossier’. Ti facciamo un disegnino?! #NoTAV”, scrive Roberta Lombardi, esponente del M5S, in un tweet diretto al vicepremier e leader della Lega. Il vertice a Palazzo Chigi Questa mattina proprio per discutere di Tav c’è stato un vertice di governo a Palazzo Chigi, senza però la presenza del ministro del Lavoro e vicepremier Luigi Di Maio, Sulla questione continuano a esserci posizioni nettamente divergenti all’interno della maggioranza gialloverde. Il vicepremier leghista e ministro dell’Interno Matteo Salvini ha dichiarato di non aver ancora letto il dossier, ma ospite ha anche detto che “c’è bisogno di finire quello che abbiamo iniziato”, parlando del progetto nel programma di Bruno Vespa, Porta a Porta

Sorgente: Tav, analisi costi benefici: redditività fortemente negativa – Rai News

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