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Domenica 24 febbraio i cittadini della Sardegna saranno chiamati alle urne per rinnovare il consiglio regionale ed eleggere il nuovo presidente della Regione, dopo il naturale termine del mandato di Francesco Pigliaru, per cinque anni alla guida di un governo di centrosinistra. Un voto importante in chiave di politica regionale, certo, ma anche in prospettiva nazionale, viste le possibili ripercussioni della protesta del latte sulle preferenze elettorali.I seggi elettorali saranno aperti dalle ore 6.30 alle 22 e per accedere alle operazioni di voto sarà necessario presentarsi al seggio muniti di documento d’identità e tessera elettorale, che sarà possibile richiedere o rinnovare fino al giorno stesso delle elezioni. Lo spoglio partirà alle 7 di lunedì mattina.

Gli elettori riceveranno una sola scheda di colore verde, su cui è stampato un riquadro con il nome del candidato presidente e la coalizione – o il partito – ad esso collegati. Accanto a questo, ci sarà un secondo riquadro, con i simboli dei singoli partiti facenti parte della coalizione, e due righe su cui sarà possibile indicare i nomi dei consiglieri regionali. Per scegliere il presidente di regione basterà tracciare una croce sul nome del candidato, ma in questo caso il voto non sarà automaticamente esteso a nessuna delle liste collegate. Viceversa, scegliendo una delle liste, il voto sarà considerato valido anche per il candidato presidente. Per eleggere i consiglieri regionali, invece, bisognerà barrare il simbolo della lista e indicare fino a due nomi di candidati, della stessa lista ma di sesso opposto, pena l’annullamento della seconda preferenza.In Sardegna è contemplata la possibilità di effettuare il voto disgiunto: l’elettore potrà dunque selezionare una lista e un candidato presidente non collegati.Il sistema elettorale sardo prevede l’elezione diretta del presidente di regione: a ricoprire l’incarico sarà il candidato che avrà ottenuto la maggioranza relativa dei voti. Le preferenze espresse per il candidato presidente influiranno anche sulla composizione del consiglio regionale, con un premio di maggioranza equivalente al 55% dei seggi nel caso il presidente fosse eletto con un consenso contenuto tra il 25% e il 40% del totale, che salirebbe al 60% nel caso le preferenze del candidato governatore superassero il 40%. La soglia di sbarramento è del 10% per le coalizioni e del 5% per le liste non coalizzate.

Sorgente: Regionali Sardegna: tutto sulle elezioni di domenica 24 febbraio. Ecco come si vota

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