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di Giandiego Marigo

10) Valorizzazione del chilometro 0, della distribuzione locale, con creazioni di “case del cibo” che vadano ad agglomerare ed unificare i servizi di assistenza alle povertà pubblici privati e confessionali in una struttura che parta dalle esigenze reali e non dalla dichiarazione di tali esigenze, con un contatto diretto con le strutture sociali e gli assessorati che si occupano dei servizi alla persona. Creazione di orti sociali finalizzati anche alla distribuzione “fuori mercato” di beni di prima necessità, collegamento di tale struttura con l’azione “scuola-società. Collaborazione sapienziale ed organizzativa con anziani abili.

L’impegno alla solidarietà! Teorizzato come punto di programma, ricavato da esperienze che stanno vivificando quello che rimane di quella che chiamammo sinistra. In collegamento con le esperienze greche, spagnole, portoghesi, sud e centro americane. È un punto importante questo, qualificante, un “luogo dove si misura la differenza di pensiero”. Dove si sfata il mito capitalistico folle ed omicida di un’eterna crescita in un mondo finito. Dove si modifica il racconto e la visione

Alcuni embrioni di questa idea si sono “mossi” a partire dalla filosofia della “Decrescita Felice” che pur con ambiguità ed esagerazioni teoriche ha rappresentato una frontiera di un pensiero differente da quello del consumo compulsivo e della obsolescenza programmata.

La visione che proponiamo è, ovviamente laica e socialista, e quindi depurata dagli atteggiamenti modaioli e piccolo borghesi, molto più articolata e complessa e quindi libera dagli eccessi e dalle contraddizioni comportamentali che pure hanno inquinato tanto del nostro “pensiero culturale” nel tempo.

Socialità, cooperazione, volontariato e solidarietà L’esperienza, anche squisitamente italiana dei G.A.P. (gruppi di acquisto popolare) e dei Centri Sociali (Jè so’ Pazzo a Napoli, ma anche altri) con i loro “punti assistenza” , le scuole pomeridiane e per stranieri, gli ambulatori popolari, La Casa del Cibo della provincia di Lodi … tutte queste esperienze sono il solco entro il quale muoversi. Territorialità ed invasione delle istituzioni … dal basso, dal fare. Coinvolgendo e radicandosi nel tessuto sociale. Senza concedere troppo ad un pietismo improduttivo ed auto-giustificativo

L’esempio appunto della “Casa del Cibo di Lodi” dove le esperienze confessionali e laiche hanno trovato un momento di organizzazione e controllo comune ed una partecipazione reale istituzionale sino a divenire “Istituzione”. Pur con tutto l’odio e le difficoltà burocratiche poi imposte dal governo giallo-verde-nero e dal nuovo potere municipale di marca Leghista che  sta soffocando l’esperienza, resta un faro ed un esempio da migliorare e seguire.

È proprio questo tessuto che ha poi permesso la reazione, encomiabile, di “Nessuno è escluso” all’abominevole dictat burocratico leghista sulle mense scolastiche che tanto rilievo ha avuto sui media non solo lombardi.

L’esperienza solidale territoriale paga ed è fondamentale per la rinascita di un pensiero alternativo al crudelismo neo-trumpista, tanto caro ai liberisti ed ai sovranisti nostrani.

È, ovviamente, fondamentale ch’esso non diventi un rifugio, anche morale, ma la pratica diffusa della solidarietà è indispensabile.

Renderlo un obbiettivo di fondo, collegandolo a doppio filo al lavoro territoriale ed istituzionale è, a nostro umilissimo parere uno step di programma fondamentale.

L’ulteriore collegamento con il problema degli anziani, dei lavori socialmente utili, dei Servizi alla Persona è un passo ulteriore. Chilometro zero, autoproduzione, solidarietà, distribuzione PALESEMENTE E DICHIARATAMENTE fuori mercato, assistenza ai deboli, ai fragili, agli ultimi sono compiti che non devono essere lasciati alla finta compassione, ma che devono diventare “struttura” e “compito” delle istituzioni anche nel rispetto della nostra carta costituzionale.

 

Sorgente: L’Ideologia Socialista – Decrescere dalle logiche capitalistiche significa crescere nella speranza per l’umanità

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