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Ho conosciuto Jean-Luc Mélenchon quando con coraggio è venuto a sostenerci nella scorsa campagna elettorale, quando eravamo nati solo da pochi mesi. Non ha chiesto a quanto eravamo dati nei sondaggi, non si è chiesto che tornaconto poteva avere a venire in Italia a sostenere una banda di pazzi giovani e meno giovani: è venuto perché pensava dicessimo cose giuste e perché era curioso di vedere a Napoli un piccolo pezzo di quella che lui chiama “Rivoluzione cittadina”. Si è confrontato con noi alla pari, anche se aveva appena preso il 20% alle presidenziali in Francia. All’epoca apprezzai la sua cultura sterminata, la sua visione politica, la sua sensibilità per le questioni sociali, ambientali e di genere, la sua capacità di far crescere intorno a lui un gruppo di giovani capaci che stavano innovando le forme del fare politica. In quest’anno abbiamo visto la France Insoumise crescere, abbiamo visto la polizia di Macron entrare in casa di Jean-Luc e perquisirla, abbiamo visto Jean-Luc cantare la Marsigliese con i gilet gialli, condannare le violenze della polizia, prendere parola con coraggio contro il golpe statunitense in Venezuela. Oggi Mélenchon ci scrive questa bella lettera, in cui si dice contento della nostra partecipazione alle europee, contento dei passi che si stanno facendo nel costruire anche in Italia una forza che porti avanti i temi dell’Appello di Lisbona “E ora il popolo!”. Una forza internazionalista che insieme non solo a La France Insoumise, ma anche agli spagnoli di Podemos, ai portoghesi del Bloco de Esquerda e altre decine di movimenti sociali e popolari possa sovvertire quest’Unione Europea che oggi è solo uno strumento nelle mani delle banche, delle lobby, delle tecnocrazie e delle multinazionali. Noi ce la stiamo mettendo tutta. Non possiamo lasciare alle prossime elezioni il campo a due sole forze, il liberismo “europeista” di PD e soci e il nazionalismo liberista di Lega e 5 Stelle, nessuna delle quali fa l’interesse delle classi popolari. Vogliamo sottoporre anche al popolo italiano la possibilità di scegliere una forza che voglia davvero rompere con la miseria e l’asservimento che ci hanno regalato i trattati europei, che voglia davvero restituire la sovranità ai popoli, che sappia farlo collaborando con chi come noi negli altri paesi è schiacciato ed oppresso, perché è questa l’unione di cui abbiamo bisogno. Se ci darete una mano, ce la faremo!p.s. un abbraccio forte a Gabriel Amard e Bénédicte Monville.

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