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CAGLIARI. I giovani imprenditori aderenti a Confindustria lanciano un appello perché, «fin da subito, si ritrovi un dialogo in un clima sereno e costruttivo che possa permettere di dare visione a tutta la filiera del settore lattiero-caseario che rappresenta nel suo insieme una delle più grandi eccellenze della Sardegna».leggi anche:latteRivolta del latte, sulla 125 i pastori offrono gratis il formaggio appena fattoLa protesta si sposta nel Sarrabus, presenti anche i sindaci di cinque comuni. Felice Floris leader del Movimento pastori sardi conferma che la lotta non si ferma«Questa riduzione dei prezzi ha creato danni a tutta la filiera, incluse le imprese di trasformazione che si sono ritrovate con il valore dei prodotti in magazzino ridotto di oltre il 30% – spiegano gli industriali parlando di »guerra fratricida».«Negli ultimi giorni purtroppo ha prevalso la disinformazione dando spazio a fake news e libere interpretazioni e si è data la possibilità anche a chi non conosceva il settore di esprimere il proprio parere, fomentando ulteriori odi e violenze – attaccano – calcoli del prezzo del formaggio presi direttamente dal bancone del supermercato ignorando quali siano i margini della grande distribuzione, confusione tra latte ovino e vaccino, mancata considerazione dei costi legati alla gestione, al marketing, e alla ricerca e sviluppo, sono solo alcuni esempi di questa disinformazione».leggi anche:Salvini con la delegazione della ColdirettiSalvini e i pastori in lotta: “Lavoriamo per una soluzione entro 48 ore”Il vicepremier riceve una delegazione di allevatori della Coldiretti: “Sospenderemo l’attività del Consorzio di tutela del Pecorino romano dop”Secondo i giovani di Confindustria, «anche dalle istituzioni sono arrivate delle informazioni totalmente inesatte in merito alla produzione di formaggio DOP con latte estero. Ricordiamo che il disciplinare delle Dop sarde prevede l’utilizzo solo ed esclusivamente del latte del territorio di origine; per questo le aziende sono controllate sia da un sistema di tracciabilità che dal Ministero delle Politiche Agricole (MIPAAF)».Gli industriali sono quindi convinti che «la sostenibilità del settore avvenga solo attraverso il benessere di entrambe le parti, condividendo obiettivi e visione del futuro e si dicono «fiduciosi che il consumatore finale, vista la sensibilità dimostrata al problema, al momento della scelta dei prodotti, si assumerà la responsabilità di prediligere un prodotto sardo piuttosto che un’alternativa più economica»

Sorgente: I giovani industriali e la rivolta del latte: Basta con la guerra fratricida – Regione – la Nuova Sardegna

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