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Il ministro della P.A. su Corriere e Messaggero: “Perché conosco la giustizia italiana e so che sarebbe rimasto sotto processo per anni. E nel frattempo sarebbe stato sempre additato”

“Sì è vero, sono stata io a consigliare Salvini di non rinunciare all’immunità per il caso Diciotti”. In un’intervista al Corriere della Sera, il ministro della P.A. Giulia Bongiorno conferma quanto già circolava da tempo sui consigli dati da esperto legale difensore al vice premier leghista, nonostante la convinzione che “se Salvini si fosse fatto processare per le accuse dei giudici di Catania sarebbe stato sicuramente assolto”. Quello che più colpisce, ma a dire il vero non sorprende più tanto, sono le motivazioni alla base di questo parere legale:

“Perché conosco la giustizia italiana e so che Salvini sarebbe rimasto sotto processo per sei, sette, dieci anni. E nel frattempo sarebbe stato sempre additato”

In merito alla soluzione trovata da M5S, con la votazione su Rousseau prima del voto in Giunta, Giulia Bongiorno non si sbilancia:

“È nel Dna dei grillini, questo continuo contatto con i loto militanti, può piacere o non piacere. Personalmente non ho questa ansia di ricercare sempre il confronto con l’elettorato”.

L’altro caso del momento sono gli arresti domiciliari disposti per i genitori di Matteo Renzi. Secondo il ministro leghista, proprio sulle misure cautelari bisognerebbe intervenire con una riforma.

“Non esprimo pareri su una vicenda giudiziaria da ministro e senza conoscerne le carte, però un tema che non fa parte del contratto di governo, ma su cui si dovrebbe intervenire, è quello delle misure cautelari. La detenzione prima del processo non può essere la prassi, semmai dovrebbe essere il contrario. In Italia c’è stata un’inversione totale: siccome i processi sono lunghi, spesso si ricorre alla misura cautelare. Non va bene”.

Giulia Bongiorno è promotrice del provvedimento sulla legittima difesa, in dirittura d’arrivo. Al Messaggero il ministro sottolinea che “non è una legge che arma il popolo italiano, non è una licenza di uccidere”.

“Entro marzo vedrà la luce. Oltre a essere equilibrata sarà un faro per chi indaga: quando l’aggredito si trova in una condizione di turbamento e si difende non è punibile. I magistrati potranno prendere in considerazione lo stato psicologico della vittima, per evitargli così la via crucis del processo penale”

Infine, una domanda su Roma. Si è spesso parlato di Giulia Bongiorno come possibile candidato leghista del futuro per la Capitale. Per ora il ministro, che ha sempre smentito, si limita a registrare con amarezza le difficoltà della città, pur sottolineando di non voler nuovamente litigare con Virginia Raggi.

“Io sono molto innamorata di Roma e vorrei vederla risorgere. Invece per adesso non c’è un cambio di marcia, purtroppo”.

Sorgente: E Giulia Bongiorno disse a Matteo Salvini: “Prenditi l’immunità” | L’Huffington Post

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