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La Corte d’Appello conferma la sentenza di condanna per l’uomo

Massa, 30 gennaio 2019 – La  Corte d’Appello di Genova ha confermato la sentenza di condanna a un lunigianese di quasi 38 anni che aveva adescato una ragazzina su Internet ma che conosceva già attraverso la famiglia. I magistrati genovesi hanno confermato così, a distanza di due anni, il giudizio del Gup (Giudice dell’Udienza preliminare) di Genova che aveva accolto, attraverso il rito abbreviato, la richiesta del Pubblico ministero e delle parti civile (rappresentate dall’avvocato Sabrina Menichelli di Sarzana). In aula ieri si è svolta una battaglia che non era solo in punta di diritto. Si è infatti parlato anche della Rete e del funzionamento dei computer.

L’avvocato difensore ha battuto molto sulla necessità di avere la certezza dell’indirizzo “ip“ del computer dal quale partivano frasi e apprezzamenti gravi e inequivocabili. Rivolti a una ragazzina che aveva pochi anni più dei suoi figli. E lui poteva tranquillamente essere suo padre. Oltre alla pena, i giudici genovesi hanno confermato anche le varie misure a carico dell’uomo: ad esempio è stato interdetto dai pubblici uffici per la stessa durata della condanna.

E dovrà pagare una provvisionale di 10mila euro ai genitori della vittima. Anche se il risarcimento danni definitivo sarà stabilito in sede civile. L’accusa era adescamento di minorenni e il processo si è svolto, nel 2017 come oggi, a Genova in quanto Tribunale competente per reati inerenti la sfera sessuale. Nascosto dietro la Rete, il lunigianese aveva indossato prima la maschera del «giovanottone» buono per poi rivelarsi in quel che era in realtà. Ha cominciato a tormentare la ragazzina senza tenere minimamente conto della giovanissima età.

Per la minore un incubo durato mesi e che dura tutt’oggi (ieri ha pianto in aula ricordando l’accaduto), che ha avuto una svolta quando lei ha trovato la forza di confidarsi con i genitori. Ha raccontato dell’incontro virtuale con quell’amico di famiglia (residente in un comune della Lunigiana a poca distanza da suo) e dei primi contatti sfociati in richieste sessuali esplicite. Battaglia legale finita? No. L’avvocato Alessandro Ravani di Massa, difensore dell’imputato, ha già annunciato che ricorrerà in Cassazione.

Sorgente: Padre di famiglia adesca giovanissima su internet: condannato – Cronaca – lanazione.it

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