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Nicolás Maduro gioca la sua partita a scacchi: il presidente venezuelano apre al dialogo con le opposizioni di Juan Guaidó e all’ipotesi di elezioni legislative anticipate, ma esclude il ricorso alle urne per nuove presidenziali.

La mossa arriva dopo giorni di disordini, segnati dalle vittime – oltre 25 – della repressione governativa.

È la prima volta che succede. Questa è semplicemente la frustrazione alla Casa Bianca perché non possono prendere il Venezuela, è molto delicato – commenta Maduro – che cosa sto facendo? Sto esercitando la mia leadership, sono il comandante in capo, costituzionalmente“.

‘Se gli imperialisti vogliono si torni al voto per le presidenziali, che aspettino fino al 2025’, commenta anche il presidente, forte dell’appoggio della Russia di Putin.

Abbiamo il pieno sostegno della Russia, a tutti i livelli, e lo accogliamo con piacere e molta gratitudine –dice Maduro– che cosa ho chiesto al presidente Putin? Di rimanere in contatto permanente“.

Un sostegno, quello della Russia, che non è mancato proprio nei giorni in cui invece gli Stati Uniti inasprivano le sanzioni nei confronti della principale compagnia petrolifera venezuelana.

Vogliamo sinceramente creare le condizioni per un dialogo tra il governo e l’opposizione – dice il ministro degli esteri Sergueï Lavrov – ne parliamo con i nostri partner venezuelani, con la Cina, con le nazioni della regione latinoamericana, con gli europei“.

Sul fronte opposto, con il sostegno di Stati Uniti , Canada e di molti stati sudamericani, il leader dell’opposizione Juan Guaidó, a cui la procura generale ha vietato di lasciare il Venezuela, ha chiamato i suoi sostenitori alla moblitazione di massa.

Sorgente: Maduro non molla e apre al dialogo: “Ma niente presidenziali” | Euronews

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