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Accordo raggiunto: migranti in 7 Paesi. Salvini in Parlamento: “Se necessario lo rifarò, sono pagato per fare il ministro”. Probabile destinazione dei 47 migranti, l’hotspot di Pozzallo o Messina. Il vicepremier: “Missione compiuta”, poi attacca le organizzazioni non governative. E dice: “Ora risolverò il problema a monte”

SIRACUSA – . La Sea Watch sta andando a Catania “perché ci sono centri per l’accoglienza dei minori dove verranno immediatamente trasferiti”. I maggiorenni invece saranno portati all’hotspot di Messina. Ma un guasto al verricello dell’ancora della nave rallenta il viaggio dell’imbarcazione che arriverà soltanto nella mattinata di giovedì 31 gennaio.

Intanto però il via libera formale. Lo conferma lo stesso premier Conte da Milano durante un incontro col sindaco Sala. “Si è aggiunto anche il Lussemburgo tra i Paesi in cui saranno redistribuiti i migranti della Sea Watch, e lo ringrazio. Siamo, con l’Italia, 7 Paesi”.

Intanto il vicepremier Salvini, parlando in Parlamento della Sea Watch e promettendo la risoluzione entro poche ore, dice che risolverà a monte il problema dei migranti. “Sto lavorando a un provvedimento che limiti la possibilità di entrare nelle acque territoriali italiane, intervenendo a monte”. Il viceministro ribadisce: “Se finalmente dopo dieci giorni, grazie alla nostra presa di posizione ferma, alcuni Paesi europei si sono ricordati di essere Paesi europei vuol dire che abbiamo raggiunto l’obiettivo prefissato”. E conclude: ” “Lo rifarò, lo rifarò. Se mai arrivasse un altro barcone illegalmente in acque territoriali italiane rifarò esattamente quello che ho fatto con la Diciotti e con la Sea Watch. Sono pagato per fare il ministro e lo farò a lungo”.

Dopo l’annuncio dell’accordo raggiunto ieri per la redistribuzione in Europa dei 47 migranti a bordo della Sea Watch,  il vertice notturno a Palazzo Chigi tra il premier, Salvini e Di Maio è servito ad ottenere l’ok del ministro dell’interno. Che adesso, per autorizzare lo sbarco, attende la formalizzazione dell’accordo europeo. Oltre al Lussemburgo, al patto, hanno aderito Germania, Francia, Portogallo, Romania,  Malta e naturalmente Italia.
Al Viminale stanno in questa fase mettendo a punto le modalità dello sbarco. I 47 migranti saranno poi portati in autobus in un hotspot a Pozzallo o a Messina. Qui verranno identificati e aspetteranno di essere trasferiti nei Paesi europei che hanno dato la disponibilità.

“Missione compiuta! Ancora una volta, grazie all’impegno del governo italiano e alla determinazione del Viminale, l’Europa è stata costretta a intervenire e ad assumersi delle responsabilità”. Così commenta Matteo Salvini, in vista dello sbarco, auspicando che, “in base alla documentazione racconta, venga aperta un’indagine per fare chiarezza sul comportamento della Ong”. L’inchiesta, in verità, c’è già ed è quella aperta dal procuratore di Siracusa Fabio Scavone che non ha fino ad ora ravvisato nel comportamento del comandante della nave nessun reato né violazione delle leggi internazionali.  “Sto andando al ministero per risolvere la situazione, come sempre: mi pagano per questo”, dice Matteo Salvini a chi gli domanda dello sbarco dei migranti della Sea Watch. Anche l’Italia accoglierà una parte dei migranti a bordo? “Fatemi avere certezza di quello che fanno gli altri e poi diremo cosa facciamo noi”, la sua risposta.

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“Siamo felici per i nostri ospiti, che il loro calvario ora giunga al termine, ma rimane un giorno vergognoso per l’Europa”: così su Twitter il presidente dell’Ong Sea Watch, Johannes Bayer, commenta la decisione di fare sbarcare i 47 migranti a bordo della nave. “I diritti umani non dovrebbero essere negoziati, e gli esseri umani non dovrebbero essere contrattati”, ha aggiunto.

Particolarmente urgente, è far sbarcare i 15 minorenni a bordo come sollecitato per la seconda volta dalla Procura di Catania in ottemperanza della legge Zampa che stabilisce che i migranti minori non possano in ogni caso essere respinti. Ma nessuno, a cinque giorni dall’ingresso in rada della nave, ha ancora provveduto all’identificazione dei minorenni rendendo quindi ineseguibile  il provvedimento del tribunale dei minori che non puo’ che essere nominativo. A bordo della nave, battente bandiera olandese ormai da 12 giorni in mare e da 5 nella rada di Siracusa, non è mai salito personale della Capitaneria di porto né della polizia giudiziaria per gli adempimenti e una nuova sollecitazione in tal senso era stata fatta al prefetto di Siracusa. Anche il pronunciamento della Corte europea dei diritti dell’uomo, che ieri non ha ordinato lo sbarco ma solo raccomandato di garantire la massima assistenza ai migranti, ha espressamente previsto la tutela legale dei minori a bordo.

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Da Cagliari, dove si trova in visita, è intervenuto in mattinata sulla vicenda il premier maltese Joseph Muscat:  “Non mi intrometto nelle decisioni italiane, ma penso che la linea dura sia controproducente, perché se ci si trova davanti a una responsabilità che deriva da leggi internazionali non si può rispondere ‘non voglio’. Penso che questo sia un atteggiamento miope”. E ha anche aggiunto: “L’Italia è l’unico Paese che non ha ancora avviato l’iter con Malta per il trasferimento della quote di migranti salvati a bordo della Sea Watch il 9 gennaio scorso.Ancora non abbiamo avuto alcun contatto col Viminale”, ha detto ricordando che l’Italia si dovrebbe far carico di 15 persone.”Spero sia solo una questione tecnica da parte del governo italiano – ha auspicato Muscat – perché gli altri Stati membri che avevano preso l’impegno lo hanno mantenuto. Di sicuro la Francia, che e’ stato il primo Paese che ha adempiuto: il processo è iniziato dopo tre giorni con un sistema quasi automatico per la gestione di questi casi. Poi l’Olanda, il Lussemburgo e negli ultimi giorni la Germania”.

Sorgente: La Sea Watch va a Catania: guasto alla nave, lo sbarco in mattinata – Repubblica.it

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