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ROMA L’Italia è nell’elenco. Insieme a Francia, Germania, Olanda, Romania, Portogallo e Lussemburgo prenderà una quota dei migranti sbarcati a Natale a Malta (250) e dei profughi ancora sulle navi delle Ong ormeggiate (49) a largo della Valletta. I posti messi a disposizione dai sette paesi, più Malta, però ancora non bastano e a Bruxelles si lavorerà anche oggi per cercare di convincere anche i paesi dell’ex Unione Sovietica – Polonia e Ungheria in testa – a fare almeno una volta la loro parte.

AL LARGO
La riunione degli ambasciatori proseguirà oggi nel tentativo di mettere in piedi un meccanismo di redistribuzione in grado di intervenire ogni qualvolta emergono emergenze. Il problema non sono quindi solo i 49 migranti ancora sulle due navi, ma anche i 250 accolti da Malta a Natale e che il premier maltese Muscat chiede vengano redistribuiti prima di autorizzare lo sbarco delle due navi che sono da giorni al largo. D’altra parte 250 migranti alla Valletta, che conta una popolazione che non arriva al mezzo milione, rappresentano una cifra enorme. Come se in Italia o in Francia ne sbarcassero circa trentamila in un solo colpo.

IL PUNTO
Il numero dei migranti è esiguo qualora la ripartizione avvenisse a Ventisette, ma alcuni paesi del Nord Europa continuano a tirarsi indietro preferendo lasciare l’onere prima di tutto ai paesi di sbarco (Spagna, Italia, Malta e Grecia) e in seconda battuta a coloro che volontariamente si offrono. A Palazzo Chigi anche ieri il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha seguito la vicenda in stretto contatto con Maurizio Massari che guida la Rappresentanza italiana a Bruxelles e con i due vicepremier Di Maio e Salvini. A Conte spetta il non facile compito di tenere insieme l’intransigenza del leader leghista con le seppur caute aperture di Di Maio. Il vicepremier grillino continua a subire una forte pressione interna. Nel M5S cresce l’insofferenza nei confronti dell’alleato leghista. Al punto che a metà mattinata da palazzo Chigi esce una nota che smentisce divisioni.
Resta il fatto che mentre Conte tratta con Bruxelles per accogliere donne e bambini, «ma anche uomini perché non vogliamo dividere i nuclei famigliare» come ha detto Di Maio, Salvini continua a sostenere che «l’Italia non prenderà nessuno». Una posizione che è la stessa dell’ungherese Orban e del polacco Jaroslaw Kaczynski che Salvini incontrerà domani a Varsavia. Ma il problema dell’Italia, come di Malta e Grecia, è la sua posizione geografica ed è per questo che Conte non si tira indietro dalla trattativa sperando si arrivi a mettere in piedi un meccanismo che magari potrebbe tornare presto utile anche all’Italia.

«Conte e Di Maio insistono sui 10-15 migranti da accogliere? Io voglio stroncare il traffico di esseri umani, voglio bloccare gli scafisti», continua a ripetere il ministro dell’Interno che sembra poco interessato a valutare la possibilità di una decisione collegiale del governo. Nel giro di due giorni è comunque intervenuto Papa Francesco che a gran voce ha chiesto ai paesi europei di far scendere dalle due navi i 49 migranti che da giorni sono al largo di Malta. E’ quindi possibile che nella maggioranza si pensi che la dozzina di profughi assegnati all’Italia possano seguire l’iter di assegnazione solitamente usato dalla Comunità di Sant’Egidio nei corridoi umanitari. Una sorta di escamotage che alla fine scarica dallo Stato alle organizzazioni vaticane l’onere dell’accoglienza senza dover contraddire il ministro dell’Interno. Conte, che ieri a palazzo Chigi ha ricevuto una delegazione dell’associazione Luca Coscioni, si muove con cautela ma deciso a non lasciare l’Italia ai margini della trattativa su una questione che più volte ha posto ai partner europei.

La situazione di stallo potrebbe sbloccarsi oggi sempre che a Bruxelles arrivino nuove disponibilità. Anche Di Maio, che oggi sarà a Bruxelles per discutere di alleanze in vista delle europee, è convinto che sia un errore isolare l’Italia, ma Salvini – che guarda sempre più ad est – continua ad essere convinto che qualunque cedimento significa fare il gioco degli scafisti.

Sorgente: Il ricatto di Malta blocca i migranti. La Ue: li prendiamo. No del Viminale

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