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Ci sono due senatori tra i quattro parlamentari espulsi dai 5Stelle nell’ultimo giorno del 2018: Gregorio De Falco e Saverio De Bonis. Ma ci sono anche altre due esponenti del Movimento a Palazzo Madama – Paola Nugnes e Elena Fattori – che dovranno ancora essere “processate” dai probiviri (la principale accusa riguarda la loro astensione sul decreto sicurezza). Un terzo, Lello Ciampolillo, ha già ricevuto un richiamo formale. Insomma, la pattuglia pentastellata al Senato rischia di assottigliarsi ulteriormente e questo provoca più di una apprensione.M5S, Fattori: “De Falco? Temevano sua capacità di leadership. Anche io voglio essere giudicata al più presto”La maggioranza gialloverde è scesa a quota 165, rispetto a un quorum di 161. Tra l’altro proprio a Palazzo Madama ci sono già stati segnali di inquietudine: il tanto contestato decreto sicurezza è passato con 163 sì, il decreto fiscale appena con 147. Anche se ci sono due ex 5Stelle che votano spesso con il governo (Buccarella e Martelli). Insomma, la situazione non è rosea. Anche perché proprio da Palazzo Madama sono storicamente venute le principali insidie per gli esecutivi, dai tempi del governo Prodi e dell’ormai famoso Turigliatto.A questo si aggiunge l’apprensione, in casa 5Stelle, per la cosiddetta “operazione scoiattolo” lanciata da Berlusconi per avvicinare i grillini delusi. Molto clamore intorno alla presunta strategia anche se per ora l’unico passaggio, al gruppo azzurro da quello pentastellato, è stato alla Camera: con il caso del deputato Matteo Dall’Osso, che ha lasciato il Movimento per lo stop all’aumento dei fondi per i disabili. Ma il principale motivo di preoccupazione – nella maggioranza – è forse legato a temi politici: dall’autonomia alla legittima difesa, sono tanti i prossimi provvedimenti in cantiere che provocano più di un mal di pancia tra i 5Stelle.

Sorgente: Governo, i timori per i numeri al Senato dopo le espulsioni tra i 5Stelle

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