
Direttore Marco Travaglio, il governo si farà?
«Salvini e Di Maio non sono due cretini, si stanno muovendo in maniera abile e accorta. Hanno capito che il governo più semplice, M5S e Lega, danneggerebbe entrambi».
Il governo più semplice non è quello che nascerà?
«È improbabile che l’accordo per i presidenti delle Camere si trasferisca a Palazzo Chigi, ma io ho l’impressione che Mattarella un governo lo porterà a casa».
Con dentro il Pd?
«Sanno che finirebbero al macello, se si tornasse a votare. Il che, sommato con la non convenienza dei vincitori a mettersi insieme, dovrebbe produrre lo scongelamento del Pd».
Per un accordo col M5S?
«Se il Pd si libera di Renzi è più probabile un accordo con i 5Stelle. Se resta renziano potrebbe far nascere un governo di centrodestra un po’ scolorito, con Giorgetti o Maroni premier».
E un governo di tutti?
«Non farebbe nulla».
La politologa Sofia Ventura: «Primo giro a vuoto, poi un terzo nome. Altrimenti si vota»
«Stanno giocando».

Di Maio e Salvini?
«Sì, per ora è solo un gioco di posizione — risponde la politologa Sofia Ventura —. Il primo giro di consultazioni sarà di assestamento e non credo porterà una soluzione».
E poi, quale sarà la via di uscita dallo stallo?
«L’ipotesi meno probabile è un governo tra M5S e Pd, la cui maggioranza avrebbe numeri risicatissimi. La posizione di Renzi per ora è quella che più riesce a farsi sentire, perché l’altro fronte spera nell’appello alla responsabilità di Mattarella».
Di Maio ha aperto al Pd.
«Sì, ma dopo una campagna tutta anti-establishment non lo vedo allearsi con il partito che ha governato negli ultimi anni. La soluzione più probabile è un accordo tra centrodestra a trazione leghista e M5S».
Con quale premier?
«Dovrebbero trovare un terzo nome, che non sia Di Maio, né Salvini».
Altrimenti, si vota?
«È lo scenario che metterei al secondo posto».